giovedì 23 settembre 2021

 

Dopo Le cattedre dei non credenti (2015), I Vangeli (2016), Giustizia, etica e politica nella città (2017) e La scuola della Parola (2018), un altro tassello si aggiunge all’opera omnia del Cardinale Martini. A cura e con l’introduzione di Brunetto Salvarani, con una prefazione del Cardinale Walter Kasper e un glossario dei concetti e delle organizzazioni citate, il libro si suddivide in tre grandi dialoghi: con il mondo ebraico, ecumenici, interreligiosi. Ebrei, cristiani, musulmani è infatti il sottotitolo del quinto volume dell’opera promossa dalla Fondazione Carlo Maria Martini con la collaborazione della Fondazione Cariplo.

Nella prima parte sono presenti alcuni importanti contributi come “Gerusalemme: storia, mistero, profezia” del 1980 al Pontificio Istituto Biblico a Roma, “Per sviluppare le relazioni ebraico-cristiane” del 1984 all’International Council of Christians and Jews a Vallombrosa, “La singolarità dell’elezione di Israele” del 1991 ai gesuiti in California, “Che questo popolo viva, che tutti i popoli vivano!” del 1992 a una manifestazione contro l’antisemitismo a Milano o “Profonda consonanza di radici” del 1996 in dialogo con rav Giuseppe Laras. Ma anche un articolo del 1987 richiesto dal Princeton Theological Seminary su “Cristianesimo ed ebraismo”, oppure un intervento del 1999 dal titolo “L’amore per Israele è un imperativo teologico” in dialogo con Amos Luzzatto a un convegno del Consiglio delle Chiese cristiane di Milano (CCCM), o ancora una lectio del 2008 su “Intercedere, farsi carico dell’altro” tenuta alla Hebrew University di Gerusalemme sull’atteggiamento con cui si era ritirato a Gerusalemme al termine del suo incarico di Arcivescovo di Milano.

I temi trattati nella seconda parte sono Gesù, la parola di Dio, Lutero e la Bibbia, il millennio del battesimo della Rus’ di Kiev, l’assemblea ecumenica dei Basilea, la passione ecumenica di Oscar Cullmann, Ambrogio e la Chiesa d’Oriente e il patriarca Bartolomeo, la riconciliazione e la secolarizzazione, lo Spirito Santo e la debolezza delle chiese appartenenti al CCCM, la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio). Infine nella terza parte campeggia il profetico discorso “Noi e l’islam. Dall’accoglienza al dialogo” del 1990 alla città di Milano nella basilica di Sant’Ambrogio. Un discorso ancora attualissimo su un tema caldo come i rapporti tra cristiani e musulmani. Un testo che si fonda su una citazione biblica dal libro della Genesi (21,13-20). Diversi altri contributi si riferiscono all’islam come “Islam e cristianesimo” del 1993 rivolto agli insegnanti o alcuni messaggi rivolti ai musulmani in occasione della rottura del digiuno di Ramadan. Non mancano neppure “Riflessioni dall’Estremo Oriente” del 1986 in occasione di un suo viaggio o un messaggio ai buddhisti di Milano in occasione della festa di Vesakh. Così come un’omelia su “Il cammino delle grandi religioni verso il Punto Omega” tenuta nel 1993 durante il meeting internazionale “Uomini e religioni” di Milano.

Citando Amos Luzzatto che parlava del futuro, di ciò che si può fare insieme nell’impegno di camminare verso un’umanità riconciliata, Carlo Maria Martini conclude: “Qui il tema è arduo e si potrebbe dire che il percorso è difficile. È davvero difficile? Paolo De Benedetti risponderebbe: forse. Però il rabbino Kopciowski ha detto: è un’utopia che si avvera. Il mio augurio è che questa utopia si avveri!”. Se ciò che tarda, accadrà, lo si deve certo all’opera meritoria del compianto Cardinale di Milano.

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