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giovedì 5 giugno 2025

Il deserto dei tartari


Il richiamo delle montagne 

è ciò che debitamente conservo

del noto scritto di Dino Buzzati.

Di quella fortezza nel mezzo

di quel deserto di terre alte

il protagonista è prigioniero.

Per un militare in tempi di guerra

sono quegli attesi combattimenti

a dare senso all'esistenza.

Il tempo sospeso infittisce

le sbarre eteree della prigione:

se mai si comincia, mai si finirà.

Unica consolazione,

unico motivo di veglia nel sonno,

il richiamo delle montagne.

lunedì 25 luglio 2022

Genziane, monte Bolettone

 

1. 

Meriggiare pallido e assorto

presso un rovente muro d'orto,

ascoltare tra i pruni e gli sterpi

schiocchi di merli, frusci di serpi.

Eugenio Montale


2.

Ogni stella di questo emisfero

passa sull'orto.

Mariangela Gualtieri


3.

Avremmo dovuto spendere i nostri soldi

per del buon vino. E grandi libri

che avremmo poi abbandonato al loro destino.

Jennifer Compton


4.

Senza lievito come a Pesach,

in yiddish "krumm", piegato storto curvo,

come i baffi del re Carlo Alberto di Sardegna.

Krumiri


5.

Ginepro, radice di genziana, assenzio,

achillea e altro dal monte Braulino.

Ricetta segreta di famiglia Peloni, Bormio.

Invecchiato tre anni in botti di rovere.

Braulio


venerdì 22 luglio 2022

Gattilenine (dedicate a PdB)

1.

Il gatto Micione

è un gran pigrone

sotto la tavola aspetta

una lauta cenetta.


2.

Rubi la gatta

si lecca, si gratta

se arrivan persone

scappa sotto il lettone.


3.

Il gatto Camillo

è sempre un po' brillo

quando lo tocchi

ti guarda negli occhi.

mercoledì 20 luglio 2022

Ghiacciaio dei Forni - Valfurva
 

1.

La "carne dell'orso"

Ed ora, che sono passati molti anni, rimpiango di averne mangiata poca, poiché, di tutto quanto la vita mi ha dato di buono, nulla ha avuto, neppure alla lontana, il sapore di quella carne, che è il sapore di essere forti e liberi, liberi anche di sbagliare, e padroni del proprio destino.

Primo Levi

 

2.

Camminare per me significa entrare nella natura. Ed è per questo che cammino lentamente, non corro quasi mai. La natura per me non è un campo da ginnastica. Io vado per vedere, per sentire, con tutti i miei sensi. Così il mio spirito entra negli alberi, nel prato, nei fiori. Le alte montagne sono per me un sentimento.

Reinhold Messner

 

3.

Non indugiare a raccogliere fiori

per conservarli, ma continua a camminare

perché i fiori continueranno a sbocciare

lungo tutta la tua strada.

Rabindranath Tagore

 

4.

Le sere d'estate, andrò per i sentieri

graffiato dagli steli, sfiorando l'erba nuova:

ne sentirò freschezza, assorto nel mistero.

Farò che sulla testa scoperta il vento piova.

Io non avrò pensieri, tacendo nel profondo.

Arthur Rimbaud

 

5.

Nelle vibranti e libere corse sulle rocce tormentate, nei muti e lunghi colloqui con il sole e con il vento, con l'azzurro, nella dolcezza un po' stanca dei delicati tramonti, ritrovo la serenità e la tranquillità.

Giusto Gervasutti

 

6.

Sono briciola di roccia

sono il vento che la consuma

nel mondo per cui lotto

nasco.

Mia Couto

 

7.

Dentro di me c'è una sorgente molto profonda. E in quella sorgente c'è Dio. A volte riesco a raggiungerla, più spesso essa è coperta da pietre e sabbia: allora Dio è sepolto. Allora bisogna dissotterrarlo di nuovo.

Etty Hillesum

lunedì 18 luglio 2022

Monte Cristallo - Val Zebrù



 

1.

Potrei sopravvivere alla scomparsa di tutte le cattedrali del mondo,

non potrei mai sopravvivere alla scomparsa del bosco che vedo ogni mattina dalla mia finestra.

Ermanno Olmi

 

2.

La vita della montagna tace,

soverchia ogni altra vita.

Che fai?

Perdo notizie della mia.

Mario Luzi

 

3.

Alberi

eravate frecce

cadute

dall'azzurro?

Federico Garcia Lorca

 

4.

M'illumino

d'immenso.

Giuseppe Ungaretti

 

5.

Siediti al sole

abdica

e sii re

di te stesso.

Fernando Pessoa

 

6.

L'acqua il vento - la sanità delle prime cose -

la natura che conduce

strati di rocce su strati - il vento

che scherza nella valle - ed ombra del vento

la nuvola - il lontano ammonimento

del fiume nella valle.

Dino Campana

 

7.

Potrai vedere il suo cuore

nel suo fragile seno

come una dura roccia

in un limpido lago.

Shams al Din Hafiz

martedì 14 giugno 2022


Nello shir ha-shirim, il cantico dei cantici dall’erotismo esplicito, il nome di Dio non compare. (L’unico altro caso di assenza del tetragramma JHWH nella bibbia ebraica è il libro di Ester.) Quello che rabbi ‘Aqiva definì il santo dei santi entrò nel canone per ultimo e divenne scrittura sacra solo nel II secolo dell’era volgare.

L’autore (ignoto) del cantico dei cantici attinge da una lirica amorosa egizia l’espressione “mio amato che turba il mio cuore” e dalla letteratura sumerica il termine “mio fratello”, il letto che stilla miele, il giardino e il chiavistello della porta.

La vigna e le volpi che la saccheggiano è un’immagine del poeta Teocrito. La riccioluta piccola e nera, dalla pelle più dolce del velluto, compare negli epigrammi di Filodemo di Gàdara. Il color del miele della donna scurita dal sole si trova nell’antologia palatina nei versi di Meleagro.

Dello stesso Meleagro è il pensiero dell’amore forte come la morte. Amore e sesso sono forze ambivalenti, bipolari, creatrici e distruttrici insieme. Per questo le leggi sacerdotali (Levitico 18 e 20) ponevano dei limiti di comportamento alla minoranza ebraica dell’Egitto romano.

La prima parola greca adottata dalla lingua ebraica, la portantina di Salomone detta appiryon (dal greco phoreion) tradisce il genere e l’ispirazione ellenistici del cantico. Un secolo prima Qohelet, un intellettuale alla corte di Gerusalemme, si era confrontato in ebraico con il pensiero di stoici, cinici ed epicurei. Così il cantico, come proverbi e qohelet, venne attribuito al saggio re Salomone.

Furono rabbi ‘Aqiva e il padre della chiesa Origene, nel secondo e terzo secolo dopo l’era volgare, a leggere lo shir ha shirim come un’allegoria. La coppia fu, di volta in volta, JHWH e il popolo d’Israele, Cristo (il verbo divino incarnato) e la Chiesa, Dio e l’anima umana. L’espressione le sue fiamme (shalhevoteah) fu modificata, inserendo uno spazio, in fiamma di Dio (shalshevet Yah).

Eppure il mito delle nozze sacre tra la dea Inanna e il pastore Dumuzi, simboli dell’armonia tra il cielo e la terra, era nata tra i fiumi Tigri ed Eufrate diverranno. Millenni più tardi, gli dei Ishtar e Tammuz, saranno adorati a Babilonia e in Siria, Fenicia e Palestina. Per un periodo ciò avvenne persino nel tempio di Gerusalemme (Ezechiele 8,14-15). Diverranno Adone e Afrodite nel mondo ellenistico e quest’ultima sarà la Venere romana.

Il cantico trasforma l’eros cosmico in un semplice incontro di una coppia di umani. Nessuna sacralizzazione del sesso. Dio non entra nella trama, resta solo un elemento della scenografia.

lunedì 12 luglio 2021

In quei giorni si alzò (Luca 1,39-56)


Una casa in collina

Un ventre lievitato

Non ancora montagna

Il bimbo nascerà

 

Ecco la cugina

Viene da lontano

Al primo sguardo

La conferma

 

Un destino comune

Solidarietà spontanea

Il bimbo gioisce

La donna grida

 

La prima beatitudine

Delle Scritture cristiane

Da bocca di donna

Provoca un canto

 

Un’estasi accesa

Da moglie di sacerdote

Un’estasi quieta

Da sposa di carpentiere

 

Non si sente all’altezza

Di rovesciare i potenti

Frutti di una dinastia

Chiamati Sua Altezza

 

Chi soccorre i servi

Come promesso ai padri

Alla stirpe di Abramo

Manterrà la promessa

domenica 11 luglio 2021

Egli rispose: guai anche a voi (Luca 11,46-54)


Un peso enorme

Diagnosi medica

Un polso slogato

Male avvocato

 

Statuti pesanti

Fiere creazioni

Non praticate

Ma imposte ad altri

 

Uomini di legge

Imputati testimoni

Contro se stessi

Una contraddizione

 

I loro padri

Uccisero i profeti

Tocca ai figli

Costruire tombe

Manifestare pietà

Rispetto a chi prestò

La sua voce a Dio

 

Ma i loro statuti

Soffocano la profezia

Spengono la voce

In bocca a Dio

 

Dall’Eden a oggi

Da Abele a Zaccaria

Morto nell’ultimo

Libro della Scrittura

 

Il sangue versato

Tra l’altare e la casa

La lampada nascosta

La porta chiusa

La chiave scomparsa

Gli occhi spenti

Avvenire