martedì 27 luglio 2021

Migranti in un paese straniero (Rut 1)


A1 tempo dei giudici,

L’oppressione dei vicini diventa insopportabile. Israele invoca Dio. Il Signore fa sorgere un giudice. Il magistrato salva il popolo dai nemici. Ma i giudici (shoftìm) muoiono. Israele si dimentica di Dio. Si ritorna all’oppressione. E’ il periodo tra il 1200 e il 1000 avanti Cristo. Allora il popolo chiede (sha’ài) a Dio un re. Il Signore non gradisce. Poi concede Saul (Sha’ùl). Il libro di Rut è scritto più tardi. Dopo l’esilio di Babilonia dal 587 al 538 avanti Cristo. Nella Bibbia ebraica (TaNàK) viene dopo i Proverbi. Fa parte degli Scritti (ketuvìm). In quella greca (Settanta) sta tra Giudici e Samuele. Due libri di guerra.

ci fu nel paese una carestia

La prima fame in terra promessa. Colpa dei madianiti (Giudici)? Dell’iniquità dei giudici? Guai alla generazione i cui giudici meritano di essere giudicati (Midràsh Rut). La parafrasi aramaica (Targùm) conta nove carestie da Adamo a Eliseo. La decima è fame di una parola di profezia. È Rut questa parola?

e un uomo con la moglie e i suoi due figli emigrò da Betlemme di Giuda

Storia di milioni di migranti. Anche oggi. Betlemme è nodo geografico. Éfrata è il suo primo nome. E tu, Betlemme, Éfrata, così piccola per essere in Giuda, da te mi uscirà una guida in Israele. Le sue origini sono dall'antichità, dai giorni più remoti (Michea). Davide nascerà a Betlemme. Farà di Gerusalemme la capitale. Gesù nascerà a Betlemme. Passerà da carne a spirito su una croce a Gerusalemme. Tra le due città poche miglia. La rima è solo in italiano (Bet Lèhem e lerushalàim). Betlemme è città dell’inizio. Gerusalemme della fine. Davide è lontano da Betlemme. Ha voglia di assaggiare l’acqua di una cisterna vicina alla sua vecchia casa. Due dei suoi s’infiltrano di notte tra i nemici e l’attingono. Davide si accorge del rischio corso. Rovescia a terra quell’acqua (2 Samuele). Gesù di Nazaret è appena nato e già latitante. Il regnante di turno (Erode) trasforma la casa di pane in casa di sangue. Gesù vive anche per quei piccoli sterminati. Per questo ama così tanto i bambini (Matteo). Uscire da Betlemme è pericoloso. Due leviti emigrano da Betlemme (Giudici). Il primo ruba l’idolo della famiglia di Micà per diventare sacerdote della tribù di Dan. Il secondo riprende la sua concubina che verrà uccisa lungo la strada del ritorno.

nei campi di Moab.

Le steppe di Moàb sono un altipiano a est del Giordano. Dall’espressione me àb (dal padre). I moabiti derivano da un incesto, quello delle figlie di Lot, nipote di Abramo. Si opposero al passaggio d’Israele verso la terra promessa. Inviarono il veggente Balaam per maledire il popolo. Spinsero i figli d’Israele all’idolatria (Numeri). Un tempo i moabiti prevalsero sugli israeliti. Un mancino della stirpe di Beniamino (Eùd) uccise di spada Èglon re di Moàb. Nella rivolta caddero diecimila moabiti (Giudici). Eppure la gente di Moàb ospita una famiglia di emigranti e dà loro spose per i due figli.

Quest’uomo si chiamava Elimèlec,

Elimèlec (il mio Dio è re) lascia Bet Lèhem (casa del pane). La Bibbia non parla di altre famiglie emigrate. Sono i primi ad abbandonare la terra promessa.

sua moglie Noemi  e i suoi due figli Maclon e Chilion; erano Efratei, di Betlemme di Giuda.

Si pronuncia Naomi (dolce, piacevole). Maclòn (languore, malattia, debolezza). Chiliòn (consunzione, stanchezza, spossatezza). Gli Efratìm sono personaggi di ceto elevato. Nel momento del bisogno rifiutano di soccorrere i più deboli in Israele.

Giunti nei campi di Moab, vi si stabilirono. Poi Elimèlec, marito di Noemi, morì ed essa rimase con i suoi due figli. “Questi sposarono donne moabite:

Alzarono per sé mogli moabite ricorda le unioni proibite da una legge (Esdra e Neemia).

una si chiamava Orpa e l'altra Rut.

Orpà (nuca). Rut (amica, vicina). Il contrario è tor (tortora). Animale puro e fedele. Valore numerico 606 (200+6+400) come i precetti di cui si fa carico. Con i 7 dati a Noè fa 613. Con l’iniziale di Dio (h) è la Bibbia ebraica (Toràh).

Abitarono in quel luogo per dieci anni.

Prolungando il peccato del padre?

Poi morirono anche Maclon e Chilion, e la donna rimase senza i suoi due figli e senza il marito.

La sofferenza si accumula. Con Maclòn e Chiliòn muore il loro nome perché senza discendenza. Naomi è una superstite.

Allora intraprese il cammino di ritorno dai campi di Moab con le sue nuore, perché nei campi di Moab aveva sentito dire che il Signore aveva visitato il suo popolo,

In Egitto il Signore vide la loro afflizione e visitò il suo popolo (Esodo).

dandogli pane.

Naomi fa ritorno alla casa del pane. Il narratore opera un’inversione cronologica. Naomi decide di tornare (3) dopo che ha saputo (2) dell’azione di Dio (1).

Partì dunque con le due nuore da quel luogo ove risiedeva

Naomi sì alzò dal luogo del suo dolore.

e si misero in cammino per tornare nel paese di Giuda.

A (la terra di) Dio. Per tornare (la shùv) è moto del pentimento (teshuvà). Ripercorrere la strada fino al punto di partenza. Davide si muoverà da Moàb a Giuda per sfuggire a Saul (1 Samuele).

Noemi disse alle due nuore:

Una terra di nessuno come il deserto dei quarant’anni di Israele. Le nuore non accompagnano Naomi al confine. Vogliono tornare con lei in Giuda. Naomi se ne vergogna (Midràsh).

"Andate, tornate ciascuna a casa di vostra madre;

Naomi proietta sulle nuore la sua situazione.

il Signore

Per la prima volta il tetragramma è sulla bocca di Naomi.

usi bontà con voi, come voi avete fatto con quelli che sono morti e con me!

Naomi si riferisce alle pratiche di lutto. Davide userà la stessa espressione non appena unto re (2 Samuele).

Il Signore conceda a ciascuna di voi di trovate tranquillità in casa di un marito".

La casa del pane per Naomi. La casa di un uomo (bet ishàh) per le nuore. C’è un estremo bisogno di casa. Davide dirà ad acque di quiete (menuhà) mi conduce (Salmi).

E le baciò. Ma quelle scoppiarono a piangere e le dissero: "No, torneremo con te al tuo popolo".

Sentimenti di chèsed (bontà, amore, lealtà) oltre la parentela. Il rapporto suocera/nuora è capovolto. Ritorno al popolo (non a Dio).

Noemi insistette: "Tornate indietro, figlie mie!

Qui il tornate è uno solo. Giuda è un’andata. Il ritorno è Moàb. Ma al posto di nuore c’è figlie.

Perché dovreste venite con me? Ho forse ancora in grembo figli che potrebbero diventate vostri mariti? Tornate indietro, figlie mie, andate!

Tre volte va distolto chi si converte alla fede ebraica.

Io sono troppo vecchia per risposarmi.

Naomi come Sara quando ricevette l’annuncio di maternità (Genesi).

Se anche pensassi di avete una speranza, prendessi marito questa notte e generassi pure dei figli, “vorreste voi aspettare che crescano e rinuncereste per questo a maritarvi?

Un impossibile terzo figlio da dare in sposo. La legge del levirato. In latino levìr è cognato. Quando uno di loro (fratelli) morirà senza lasciare figli... suo cognato si unirà a lei e se la prenderà in moglie... il primogenito che ella metterà al mondo, andrà sotto il nome del fratello morto (Deuteronomio). Comune alle leggi assire e ittite. La vedova continua a godere della protezione del clan. Il patrimonio familiare rimane stabile.

No, figlie mie; io sono molto più amareggiata di voi, poiché la mano del Signore è rivolta contro di me".

Naomi si esprime come Giobbe. I lutti come punizione del Signore. Ma Dio scrive dritto anche su righe storte. Questo tragico inizio sarà punto di partenza per la una storia nuova. I Salmi insegnano a pregare narrando a Dio il dolore.

Di nuovo esse scoppiarono a piangere. Orpa si accomiatò con un bacio da sua suocera, Rut invece non si staccò da lei.

Orpà volge la nuca verso la suocera. Dimostra buon senso. Il tentativo di dissuasione ha avuto successo. Rut s’attacca a Naomi. Si attaccherà (tidebbàk) la mia lingua al mio palato se non ti ricorderò (Gerusalemme) (Salmo). Dimostra coraggio.

Noemi le disse: "Ecco, tua cognata è tornata dalla sua gente e dal suo dio; torna indietro anche tu, come tua cognata".

Orpà è ancora in vista. Naomi invita Rut — per la quarta volta! - a tornare.

Ma Rut replicò: "Non insistere con me che ti abbandoni e tomi indietro senza di te, perché dove andrai tu, andrò anch’io, e dove ti fermerai, mi fermerò; il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo Dio sarà il mio Dio.

Non mi offendere. Poi risposta quadruplice: andrai, ti fermerai, il popolo, Dio. Rut trova in Naomi una guida. Per gli ebrei è una conversione all’ebraismo. Il Targum ne fa un esame: ci è stato comandato di osservare i sabati e i giorni festivi, senza camminare per più di duemila cubiti (perché dove andrai tu, andrò anch'io), dì non passare la notte insieme ai gentili (e dove ti fermerai, mi fermerò),di osservare i seicentotredici precetti (il tuo popolo sarà il mio popolo), dì non praticare un culto straniero (e il tuo Dio sarà il mio Dio). Per i mistici scintille che rientrano nel fuoco.

Dove morirai tu, morirò anch’io e li sarò sepolta. Il Signore mi faccia questo male e altro ancora, se altra cosa, che non sia la morte, mi separerà da te".

Rut ha visto il volto oscuro del Dio d’Israele. L’orizzonte è la morte nella terra della suocera. Ma desidera la maternità e persevera nelle avversità. Proclama ora una formula di giuramento. Rut, per la prima volta, usa qui il tetragramma (Jhwh/il Signore). L'ammonita e il moabita non entreranno nella comunità del Signore; nessuno dei loro discendenti, neppure alla decima generazione, entrerà nella comunità del Signore (Deuteronomio). Ma nulla è impossibile a Dio. Porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo (Geremia). Rut agisce senza visioni, per sola convinzione.

Vedendo che era davvero decisa ad andate con lei, Noemi non insistette più.

Naomi non ringrazia né apprezza. Le pesa il ritorno in patria con una straniera? L’ostinazione di Rut le pare irragionevole?

Esse continuarono il viaggio, finché giunsero a Betlemme.

La desinenza del verbo è al maschile. Le due donne viaggiano alla pari. Sole nel deserto con il coraggio di due uomini.

Quando giunsero a Betlemme, tutta la città fu in subbuglio per loro, e le donne dicevano: "Ma questa è Noemi!".

Il subbuglio è allegria e paura. Come l’arrivo dell’arca nell’accampamento degli ebrei (1 Samuele). Come l’incoronazione di Salomone (1 Re). Dio giunge spesso con le vesti di uno straniero.

Ella replicava: "Non chiamatemi Noemi, chiamatemi Mara, perché l’Onnipotente mi ha tanto amareggiata!

Naomi non è più mia delizia. Nella disgrazia è Marà (amara). Come Giobbe chiama Dio Shaddài (Onnipotente). Una radice (shadàd) che implica potenza ma anche distruzione.

Piena me n’ero andata, ma il Signore mi fa tornare vuota. Perché allora chiamarmi Noemi, se il Signore si è dichiarato contro di me e l'Onnipotente mi ha resa infelice?”

Piena in Qoèlet è la donna incinta. Naomi è vuota di ogni conforto. Ma anche Sara ha generato un figlio ad Abramo dal grembo morto (Genesi).

“Così dunque tornò Noemi con Rut, la moabita, sua nuora, venuta dai campi di Moab. Esse arrivarono a Betlemme quando si cominciava a mietete l’orzo.

La mietitura (aprile-maggio) introduce un tempo nuovo. Non più carestia e fame. Rut, invece, è ancora una straniera. Ostinata e irragionevole. Desiderosa di futuro. Che scommette su Naomi e sul Dio d’Israele.

Nessun commento:

Posta un commento

Il discorso della montagna (Matteo 5) di Gesù di Nazaret

  LE BEATITUDINI (PREMESSA ALLE SUPERTESI) Il rotolo di Qumran 4Q525 2 II, 1-6 ha 9 beatitudini, di cui solo le ultime 5 sono conserva...