sabato 19 giugno 2021

Un pentagramma ebraico (6/6)

 

Shabbat

Una speciale benedizione merita il Dio d’Israele per la shabbat, il sabato, ovvero la cessazione del lavoro durante la creazione del mondo. Il riposo di Dio narrato nella Genesi è diventato il riposo del sabato ebraico e della domenica cristiana: un giorno di godimento del mondo e di armonia, piuttosto che di scontro e di ricerca di dominio. Quando Dio cessa di creare, rientra per un momento in quel giardino perfetto che è il mondo appena creato. Per questo la shabbat porta con sé qualcosa dell’olam ha-bà, cioè il mondo a venire, una sorta di regno dei cieli imparentato con il giardino dell’Eden.

Nel contempo la shabbat ricorda l’esodo dall’Egitto, perché la cessazione del lavoro è una prerogativa degli uomini liberi e non degli schiavi. La Bibbia ebraica proibisce il lavoro durante la shabbat, ma si limita a menzionare l’accensione del fuoco e il raccoglimento della legna. Tutte le altre prescrizioni seguite dagli ebrei ortodossi, sono derivate in negativo dalle trentanove categorie principali di lavoro richieste per la costruzione del tempio di Gerusalemme. Ciò è importante, perché mostra che l’ebraismo ha traslato il luogo sacro in un tempo sacro a servizio dell’uomo.

La shabbat è parente stretta dello shalom, termine comunemente tradotto con pace, la più alta ispirazione degli ebrei per il mondo. Lo shalom non è solo assenza di guerra ma è anche salute, prosperità, benessere materiale oltre che spirituale. Il contrario di shalom non è milchamah, cioè guerra, ma machloket, ovvero divisione tra popoli, famiglie e persone. Sinonimo di shalom è shelemut, che si potrebbe tradurre con interezza o integrità in se stessi, nella propria casa e nel mondo. Ciò va perseguito mediante lo sforzo umano, ma è raggiungibile solo come dono di Dio. Perché anzitutto l’uomo è chiamato a fare shalom con Dio.

Nel mondo le differenze sociali, etniche e religiose continueranno a esistere fino all’arrivo del mashiach, il messia. Mashiach significa letteralmente unto, con riferimento sia ai sacerdoti che ai re d’Israele. Dalle profezie più tarde di Isaia (400 a.C.) il Mashiach è un redentore figlio di David che trasforma la natura per consentire all’umanità di raggiungere una pienezza di vita. Si innestano qui il cristianesimo e quell’insieme di movimenti secolarizzati per il progresso sociale che sono il socialismo, il comunismo e anche il sionismo.

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