Il Vangelo di Marco viene scritto intorno al 70, dopo il martirio di Pietro, avvenuto tra il 64 e il 67. Quello di Marco è dunque il primo vangelo della Bibbia in ordine storico. Gli studiosi discutono sulla datazione del cosiddetto “volantino apocalittico”:
13:1 Mentre usciva dal tempio, un discepolo gli disse: «Maestro, guarda che pietre e che costruzioni!». 2 Gesù gli rispose: «Vedi queste grandi costruzioni? Non rimarrà qui pietra su pietra, che non sia distrutta».
13: 35 Vigilate dunque, poiché non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino, 36 perché non giunga all'improvviso, trovandovi addormentati. 37 Quello che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!».
Nel 70 avviene la distruzione del tempio da parte del generale romano Tito. Se le parole di Gesù riguardano la distruzione del tempio, il Vangelo di Marco è stato scritto poco dopo il 70; se invece riguardano la prima guerra giudaica contro i romani (66-70), anche a partire dal 66. La prima ipotesi è la più probabile.
La comunità che riceve il Vangelo di Marco è composita. C’è traccia di una prassi giudaica che discute il modo di obbedire a Dio:
2:18 Ora i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Si recarono allora da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
C’è un gruppo carismatico che pretende di conoscere tempi e luoghi del regno di Dio:
13:3 Mentre era seduto sul monte degli Ulivi, di fronte al tempio, Pietro, Giacomo, Giovanni e Andrea lo interrogavano in disparte: 4 «Dicci, quando accadrà questo, e quale sarà il segno che tutte queste cose staranno per compiersi?».
C’è infine traccia di interferenze con il potere politico e religioso:
13:9 Ma voi badate a voi stessi! Vi consegneranno ai sinedri, sarete percossi nelle sinagoghe, comparirete davanti a governatori e re a causa mia, per render testimonianza davanti a loro.
Oggi gli esegeti discutono sulla località esatta: la Galilea? la Decapoli, ovvero dieci città tra Giordania, Siria e Palestina? la città di Antiochia di Siria? oppure Roma? Con Clemente di Alessandria, filosofo di origini greche, vissuto tra il 150 e il 215, teologo ad Alessandria d’Egitto, la tradizione propende per Roma.
Dentro la comunità di Marco ci sono sia ebrei che gentili, ovvero genti di tutti i popoli, non ebrei, non appartenenti cioè a Israele, il popolo di Dio. Si potrebbe usare il termine latino pagani, gente di paese, paesani in senso spregiativo, che nella cristianità divenne la qualifica dei non cristiani. Ciò sarebbe improprio, oltre che anacronistico.
Alcuni esegeti ritengono che la doppia moltiplicazione dei pani sia un riferimento ai giudei e ai gentili:
6:41 Presi i cinque pani e i due pesci, levò gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai discepoli perché li distribuissero; e divise i due pesci fra tutti. 42 Tutti mangiarono e si sfamarono, 43 e portarono via dodici ceste piene di pezzi di pane e anche dei pesci. 44 Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.
8:6 Gesù ordinò alla folla di sedersi per terra. Presi allora quei sette pani, rese grazie, li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. 7 Avevano anche pochi pesciolini; dopo aver pronunziata la benedizione su di essi, disse di distribuire anche quelli. 8 Così essi mangiarono e si saziarono; e portarono via sette sporte di pezzi avanzati. 9 Erano circa quattromila. E li congedò.
Del resto il primo a confessare che Gesù è il figlio di Dio è un gentile:
15:39 Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: «Veramente quest'uomo era Figlio di Dio!».
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