Al giovane Zalman, che lo andò a trovare durante il suo secondo viaggio a Meseritsch, rabbi Pinchàs voleva insegnare il linguaggio degli uccelli e quello delle piante, ma Zalman rifiutò. “L’uomo ha bisogno di comprendere una cosa sola”, disse. Da vecchio, rabbi Shneur Zalman viaggiava un giorno attraverso la campagna con un nipote. Dappertutto saltellavano e cinguettavano gli uccelli. Il rabbi tenne per un poco il capo fuori della carrozza. “Come parlano spediti!” disse poi al bambino. “Essi hanno il loro alfabeto. Basta soltanto ascoltare e afferrare bene i suoni, per comprendere il loro linguaggio”.
Lo Jehudi e il suo scolaro Perez passavano per un prato dove bovi al pascolo muggivano, mentre un branco d’oche risaliva schiamazzando e battendo le ali la sponda del ruscello che attraversava il prato. “Se si potesse capire ciò che dicono!” esclamò lo scolaro. “Se arriverai ad afferrare fino in fondo ciò che dici tu stesso, imparerai a capire la lingua di tutti gli esseri”.
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