giovedì 23 gennaio 2020

Protezione sociale



Il sistema di protezione sociale (welfare) italiano è in difficoltà. Ci sono poche nascite, molti anziani e pochi lavoratori. Senza cambiamenti nel 2050 il sistema è a rischio. L’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) segnala che le nascite (430mila) sono al minimo storico. Nel 2050 in Italia ci sarà un pensionato per ogni lavoratore. All’aumento dell’età media, ogni anno si affianca la riduzione delle nascite (-36mila l’anno) e dei lavoratori (-2,3milioni), mentre crescono gli anziani non autosufficienti (+2,9%). Bisogna passare da un sistema passivo a uno attivo (welfare new deal): migliorare il welfare pubblico (bonus, detrazioni, semplificazione delle regole) e favorire l’intervento del privato. Occorre incentivare l’adesione ai fondi pensione integrativi e favorire le imprese perché offrano ai lavoratori servizi di welfare aziendali (asili nido, sanità integrativa, etc). La spesa pubblica complessiva dello Stato per il welfare sfiora i 500miliardi di euro (quasi il 60% per le pensioni). Solo 8milioni (il 30%) i lavoratori che aderiscono alla previdenza complementare (pensioni integrative), 2milioni che usufruiscono di welfare aziendali, 12milioni i lavoratori che beneficiano della sanità integrativa (per 40miliardi). Troppo pochi.

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