martedì 21 gennaio 2020

Petrolio d'Arabia



Saudi Aramco è l’azienda statale dell’Arabia Saudita che produce da sola un ottavo del petrolio consumato oggi nel mondo. Nel 2018 ha fatturato 356miliardi di dollari con 111miliardi di utili (il doppio di Apple). Aramco emette in un anno 182milioni di tonnellate di CO2 ed è la terza azienda più inquinante del pianeta dopo la russa Gazprom e la cinese Sinopec. Estrae proprio quegli idrocarburi che 184 paesi con l’accordo di Parigi si sono impegnati a ridurre. Aramco va in Borsa con solo l’1,5% delle azioni contro il 98,5% che resta di proprietà dello Stato e quindi del principe Mohammed bin Salman. La quotazione complessiva in Borsa è di 1.700miliardi di dollari. La quota fornita dalle banche è di 25,6miliardi di dollari. Tra le 25 banche che sostengono Aramco ce ne sono di americane (Goldman Sachs, JPMorgan, Morgan Stanley e Merril Lynch), francesi (Bnp Paribas, Société Générale, Crédit Agricole) e spagnole (Banco Santander), ma nessuna banca italiana. Lo scorso anno nell’incontro del Consiglio dei diritti umani dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) 24 nazioni hanno accusato l’Arabia Saudita di torture, detenzioni arbitrarie, sparizioni forzate, processi ingiusti e molestie su individui impegnati nella protezione dei diritti umani.

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