Il klezmer è un genere musicale molto popolare nella cultura ebraica. Ha origini nel sud dell’Europa, in particolare in Moldavia, Bessarabia, Romania, Grecia, Turchia e Ucraina. Appartiene alla tradizione degli ebrei dell’Est Europa (aschenaziti) e della loro lingua (yiddish): “Se è vero che oggi il klezmer risuona ai quattro angoli della terra, è innegabile che il suo cuore sia in Ashkenaz, la terra in cui a partire dal X secolo cominciano a fiorire insediamenti ebraici stabili che daranno vita a comunità via via più grandi e attive, legate alla leshon haqodesh, ai testi sacri e alla tradizione, ma al contempo in perenne trasformazione, grazie alla formazione di modelli culturali, frutto di un rapporto osmotico con la cultura dei gentili… La sua lingua privilegiata è lo yiddish, che si sviluppa nel X secolo tra gli ebrei in Renania, e poi nell’Europa centrale e orientale. È un miscuglio di ebraico, tedesco, elementi slavi e romanzi e lungo i secoli diviene la koiné degli ebrei in Est Europa, prima negli scambi commerciali e nella quotidianità, poi poco alla volta anche nella letteratura, nel teatro e nella musica” (Maria Teresa Milano, Musica klezmer, cultura yiddish tradotta in musica, in SeFeR n. 175, luglio-settembre 2021).
Si tratta principalmente di musiche che accompagnavano balli e rappresentazioni per matrimoni e altre celebrazioni, con strumenti tipici quali violino, clarinetto, ottoni, percussioni (il cimbalon), violoncello, ma anche banjo, mandolino, fisarmonica, sassofono, flauto e contrabbasso. Tali composizioni, note come musica yiddish o freilech (felice), solo nel XX secolo divennero un genere musicale caratterizzato da antiche melodie sinagogali, scale modali simili a quelle arabe e sonorità del folklore europeo. Il klezmer contribuì alla formazione del jazz, quando molti ebrei perseguitati si trasferirono nelle Americhe, portando con sé strutture melodiche, ritmiche ed espressive di differenti aree geografiche e culturali (Balcani, Polonia e Russia): “Nel 1937 quella lingua giunta in America con gli immigrati e circolata con i giornali, i racconti, le canzoni e il teatro, raggiunge il pubblico di massa grazie a una canzone, Bei mir bistu shein, scritta nel 1932 da Jacob Jacobs e Shlomo Secunda per un’operetta in yiddish di Abraham Bloom. Sono le Andrew Sisters, tre luterane figlie di un greco e una norvegese a cantarla in inglese per portarla al pubblico non ebraico e il successo è immediato, tanto che l’anno successivo il grande jazzista Benny Goodman ne realizza una versione swing. Benny Goodman, figlio di due poveri ebrei emigrati dalla Russia, racconta la storia che ha ricevuto in eredità usando i linguaggi della nuova terra, proprio come fanno le Barry Sisters, figlie del signor Bagelman, ebreo lituano… (che) divengono le voci ufficiali della Yiddish swing mania, sono ospiti del Jack Paar Show e dell’Ed Sullivan Show e quando in una delle tante tournée in giro per il mondo si esibiscono al Gorki Park di Mosca, sono in 20.000 ad applaudirle” (M.T. Milano, art. cit.).
Un musicista klezmer ha generalmente una buona conoscenza dei testi sacri, la capacità di comporre in rima e di improvvisare, lo spirito arguto per far divertire gli ascoltatori. Famosi sono il musicista argentino Gioira Feidman, il gruppo newyorkese The Klezmatics, la Barcelona Gipsy Klezmer Orchestra e la Amsterdam Klezmer Band. In Italia sono noti Gabriele Coen (clarinetto), Miriam Meghnagi (voce), Enrico Fink (flauto) e i gruppi Klezroym, Klezmerata Fiorentina e Baklava Klezmer Soul. Festival di musica klezmer si tengono ad Ancona e a Pinerolo (To).
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