sabato 5 giugno 2021

Johannes Chrysostomus Wolfgang Teophilus Mozart (4/6)

 

Mistero

Kung: “Già il solo Concerto per clarinetto KV 622, quest’ultima opera orchestrale di Mozart, conclusa esattamente due mesi prima della sua morte, opera di incomparabile bellezza, intensità e interiorità, priva di tratti oscuri e desolati, diede ad un dottorando in teologia, 35 anni fa, in una mansarda parigina dove c’era solo una dozzina di dischi, ogni giorno gioia, forza, fiducia, in breve trasmise un po’ di beatitudine... L’Adagio, in particolare, in quanto movimento mediano fra i movimenti estremi drammatici e giocosi, parla una nuova lingua spirituale, spesso di carattere meditativo: il nuovo Espressivo della melodia dell’umanità e delle arie senza parole, che acquistano spesso proprio la caratteristica del raccoglimento, dell’amore spiritualizzato, della meditazione e della preghiera... La musica di Mozart è religiosamente rilevante non solo là dove sono messi in musica temi o forme religioso-ecclesiali (la cosiddetta musica sacra), ma proprio nella tecnica compositiva della musica non vocale, puramente strumentale, nell’interpretazione del mondo offerta dalla sua musica”.

Barth: “Che nell’ultimo decennio della sua vita egli fosse divenuto massone, non mutò per nulla il fatto che, pur senza mostrare particolare zelo nei confronti della Chiesa, intendesse riconoscersi soltanto nel culto cattolico. In ogni caso si dovrà ammettere che una via particolare, diretta, di comunicazione tra il Signore e questo uomo esiste. Non si potrà mai rendere pienamente ragione dell’opera così ricca di Mozart, e insieme della sua vita breve e intensa; si potrebbe dire che vi si cela un mistero. Si è detto che è un fanciullo (un fanciullo ‘divino’, certo), è ‘l’eterno adolescente’, che ci parla nella sua musica... Occorre ricordare l’indiscutibile ingenuità di cui egli ha dato prova in tutte le questioni di ordine pratico... Mozart non ha mai potuto essere un bambino nel senso vero e proprio della parola sotto la direzione del padre, uomo di grande serietà e valentia (che per Mozart veniva ‘subito dopo il buon Dio’)... Sarebbe bene che lo si ricordasse, quando si parla della ‘letizia’ che la sua musica saprebbe esprimere!”.

Von Balthasar: “Questo essere fantastico ha qualche cosa a che fare con il cristianesimo, dove la maledizione della sofferenza si dissolve soltanto attraverso la benedizione di una più radicale sofferenza di Dio? Non siamo noi, dal punto di vista cristiano come da quello mondano, in cammino fra Eden e Cielo? Non usciamo da Dio e andiamo verso Dio attraverso tutta l’acqua e il fuoco del tempo, attraverso il dolore e la morte? E nondimeno, perché mai non dovremmo lasciarci guidare, attraverso tutte le dissonanze dell’esistenza, dal Flauto Magico di un immenso presentimento d’amore, di luce e di splendore, di eterna verità e armonia? Esiste un modo migliore, o semplicemente un altro modo, di annunciare la nobiltà della nostra divina discendenza, se non questa continua attualizzazione della nostra origine e della nostra meta? Tutti coloro che furono modello per l’umanità cercarono di attenersi a questo orientamento”.

Ancora Kung; “Certamente Mozart non si è mai permesso - come dopo di lui Franz Schubert - di eliminare dal Credo della messa, nel testo musicale, proprio ciò che si riferisce alla Chiesa: l’unam sanctam catholicam et apostolicam ecclesiam... Tuttavia un credente ligio alla Chiesa — come dicono i sociologi odierni – e addirittura un cattolico conservatore, Mozart, nelle circostanze dominanti del suo tempo, non fu in nessun caso... Egli si è confrontato intensamente con singolare universalità - la intendano giustamente: come interiore cattolicità - con tutto l’ambiente musicale e con tutta la tradizione musicale disponibile... Il suo specifico non sono certi singoli momenti fusi insieme oppure singoli tratti emergenti, ma è il tutto nella sua più alta unità radicata nella libertà dello spirito; è, inconfondibilmente, Mozart stesso nella sua musica”.

Nessun commento:

Posta un commento

Giornata dell'ebraismo a Milano (16 gennaio 2025)

  Giornata per l'approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cristiani ed ebrei   Il giubileo biblico (Levitico/Va’iqrà 25)   ...