In questi giorni di confusione politica, in cui il Presidente della Repubblica chiede a un già Presidente della Banca d'Italia e d'Europa di mettere mano a un governo, a seguito di una crisi irresponsabile nel bel mezzo di una pandemia, con una campagna vaccinale in bilico, con l'Unione Europea che chiede all'Italia un piano di spesa degli aiuti economici già stanziati, con il blocco dei licenziamenti in scadenza il mese prossimo che porterà a una grave crisi occupazionale, mi ritorna in mente un libricino letto una ventina d'anni fa.
L'autore è Filippo Gentiloni, classe 1924, morto una paio d'anni fa a Roma. Attivo tra i Cristiani per il socialismo, ha scritto per il Manifesto, Rocca e Confronti, e ha pubblicato diversi libri tra cui ricordo: La vita breve. Morte, resurrezione, immortalità (Pratiche 1996), Virtù povere, povere virtù! (Claudiana 1997) e La chiesa post-moderna (Donzelli 1998).
Questo suo breve saggio, che si legge in una sera, si intitola Il cieco e lo zoppo. L'etica, la politica, il cristianesimo (Nuovi Tempi 2002). Il cieco e lo zoppo sono la metafora di due problemi che si sommano: la debolezza etica della sinistra e la pretesa politica del cattolicesimo. La claudicazione della sinistra consiste nell'aver delegato al cattolicesimo la questione dei valori, appoggiandosi alla tradizione cristiana e assumendone linguaggio, modelli e riferimenti. La cecità del mondo cattolico, al di là dei raduni di massa (peraltro oggi impossibili per l'emergenza sanitaria), deriva dalle fratture interne sul piano dell'etica.
In quello stesso anno il filosofo Pietro Prini pubblicò per Garzanti Lo scisma sommerso. Il messaggio cristiano, la società moderna e la Chiesa cattolica. Segnalava le fratture interne al mondo cattolico. E del resto anche oggi quanti metterebbero in pratica il Magnificat che recitano a parole? "Ha rovesciato dal loro trono i potenti e ha elevato gli umili. Ha ricolmato di beni gli affamati e ha rimandato a mani vuote i ricchi" (Luca 1,51-53). Dalla presa in carico di questa crisi etica nasce il progetto autoritario del mondo cattolico italiano - politica, chiesa, movimenti - alla radice della crisi istituzionale di questi giorni. Un progetto che rischia di allargare lo scisma e acuire la cecità.
E d'altro canto quali sono oggi i valori della sinistra? I referendum su aborto e divorzio furono iniziativa dei radicali e di una minoranza estrema. La sinistra moderata fu sorpresa tanto quanto la chiesa cattolica da quegli esiti referendari. Del resto oggi quanti appartenenti alla sinistra politica mettono in pratica le parole di Enrico Berlinguer nel suo discorso all'Eliseo di Roma? "Per noi l'austerità è il mezzo per contrastare alle radici e porre le basi del superamento di un sistema i cui caratteri distintivi sono lo spreco e lo sperpero, l'esaltazione dei particolarismi e dell'individualismo più sfrenati, del consumismo più dissennato" (15 gennaio 1977). Lo zoppo continua a zoppicare.
Nessun commento:
Posta un commento