giovedì 6 febbraio 2020

Tavolo sulle pensioni



È aperto un tavolo di lavoro tra governo e sindacati sulle pensioni. Attualmente può andare in pensione chi, sommando l’età (minimo 62) e gli anni di contributi versati (minimo 38), raggiunge la quota 100. Tuttavia nel 2022 questa possibilità scade e si tornerebbe alla legge Fornero per cui sia gli uomini che le donne andrebbero in pensione a 67 anni. Possono anticipare avendo versato 43 anni e 3 mesi di contributi per gli uomini e 42 anni e 3 mesi per le donne. Per evitare questo “scalone” (da 62 a 67 anni) si incontrano il ministro del Lavoro, i leader dei sindacati (Cgil Cisl e Uil), il presidente dell’Inps (Istituto nazionale di previdenza sociale) e il sottosegretario del Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze). Si discute di “pensioni di garanzia” per i giovani (penalizzati dalla discontinuità dei contratti), flessibilità in uscita e previdenza complementare (pubblica e privata). L’obiettivo è arrivare a settembre con una proposta per il Governo da far entrare nella Nota di aggiornamento del Def (Documento di Economia e Finanza). Nel 2018 i pensionati sono 14 milioni con un importo medio di 1500 euro. L’età media delle pensioni di vecchiaia nel 2018 è stata di 64 anni contro i 62 del 2003. La spesa complessiva (vecchiaia e invalidità) per le pensioni in Italia è di 183 miliardi di euro.

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