mercoledì 12 febbraio 2020

Prostitute dei caruggi



La preghiera delle “sorelline” si tiene 2 volte la settimana all’ora di pranzo nelle chiese dei caruggi (vicoli) del centro storico di Genova. Le prostitute vengono dall’America Latina (domenicane e colombiane) e vivono in Liguria da anni. Guida la preghiera una suora africana, un prete missionario e il vescovo ausiliare. Un’ora prima alcuni volontari annunciano la preghiera con un giro nei vicoli della “città vecchia” cantata da Fabrizio De André. Perché la prostituzione viene esercitata in casa e le donne aspettano sui portoni. Niente prediche e rimproveri perché Gesù ha detto che molte di loro ci precederanno nel Regno dei cieli. Sulle sedie disposte in cerchio arrivano una ventina di ragazze, mamme e nonne. Ormai non sanno e potrebbero fare altro per mantenere le famiglie numerose lontane o i figli studenti. Intonano canti in spagnolo che conoscono dall’infanzia e battoni il tempo con le mani. I volontari effettuano diverse uscite settimanali per ascoltare e parlare con le ragazze africane della zona del porto. Sono vittime della tratta e hanno un pesante debito contratto per pagarsi il viaggio. Vengono ricattate con un sortilegio (la maledizione dello juju) che colpirebbe le famiglie se provassero a fuggire. Le volontarie di un’associazione sono disponibili ad aiutarle se qualcuna di loro vuole cambiare vita.

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