mercoledì 29 gennaio 2020

Riscaldamento globale



Si è tenuta a Madrid la Cop25 (venticinquesima Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite). I rappresentanti di 200 Paesi si hanno fatto il punto sugli accordi presi alla Cop21 di Parigi e nel Protocollo di Kyoto (Giappone) per contrastare il riscaldamento globale. Per 2 settimane oltre 25mila persone, prima i tecnici e poi ministri e capi di Stato e di governo, dovranno decidere azioni urgenti e concrete. Si tratta di contenere l’aumento della temperatura media globale alla fine del secolo (2100) entro un massimo di 2 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali (1800 d.C.). Le emissioni di gas serra dovranno diminuire del 7,6% ogni anno per i prossimi 10 anni. Almeno 100 Paesi dovranno abbandonare il carbone e puntare sull’energia eolica (vento) o solare. L’obiettivo è di 0 emissioni entro il 2050. Gli occhi sono puntati su Cina e India. Dagli Stati Uniti è giunta la volontà del presidente Trump di uscire dagli accordi di Parigi. Il Brasile non sta facendo nulla per fermare la distruzione della foresta amazzonica. Il presidente Bolsonaro ricorda che i Paesi sviluppati avevano promesso a Parigi 100 miliardi di dollari per i Paesi in via di sviluppo. L’Europa ha deciso di ridurre le emissioni del 55% entro il 2030. L’Italia non ha ancora un programma per abbandonare il carbone. A spingere i politici sono i giovani del movimento Fridays for future di Greta Thunberg.

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