Il compito principale di una banca è generare fiducia. Da
una parte ci sono le esigenze dei risparmiatori e dall’altra quelle degli
investitori. Ci dovrebbe essere la stessa sicurezza che si ottiene quando,
pagando il giusto premio, ci si copre dai rischi con un’assicurazione. Il
mercato finanziario purtroppo è frammentato e complesso. Il banchiere che opera
in questo mercato svolge un compito sociale di interesse pubblico. Ciò vale
soprattutto per le banche cooperative. Il loro fine primario non è premiare gli
azionisti, ma soddisfare tutta la clientela. Non devono distribuire soldi (i
cosiddetti “utili”) o devono farlo in misura molto limitata. La banca
cooperativa è differente dalle imprese capitalistiche. Non esiste un azionista
di maggioranza che riesce a mantenere il controllo col ricatto o con l’inganno.
La banca cooperativa è un’associazione di banche e ciascuna banca è
un’associazione di persone. Solo all’interno di questa struttura ci può essere
il controllo (vigilanza cooperativa). Non competizione ma collaborazione, non
conflitti ma accordi. Ciascuna banca opera a suo modo e la forza del gruppo è
la garanzia per gli esterni. Così stanno cercando di diventare quelle che un
tempo erano le Casse rurali e che oggi sono le Banche di Credito Cooperativo (BCC).
Quanto a me, io do a te, più che ai tuoi fratelli, un dorso di monte, che io ho conquistato (Genesi 48,22)
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