lunedì 25 novembre 2019

Il profeta Elia



Appunti
Tutto subito, o mai più
Fuoco e fiamme in nome di Dio
Contesto storico e commento a 1 Re
La signora delle camelie, di Alexandre Dumas, 1848, base de La traviata di Verdi
Marguerite = cortigiana (prostituta) segnala disponibilità con camelie bianche o rosse
Ad Armand: Voi siete pazzo. Non si attende 2 anni da che si conosce una donna come me, per chiederle di diventare la propria amante. Noi diamo tutto subito, o mai più
1.      Il contesto storico = periodo monarchico - storia dell’Israele antico
La monarchia israelitica = carattere sacrale: re scelto da Dio (unto/mashiach), figlio adottivo, garante di diritto e giustizia, non è Dio – faraoni d’Egitto – (ruolo del profeta)
Monarchia = nasce con Saul/Shaùl, a cavallo del 1000 a.C. con Davide/Davìd (capitale a Gerusalemme/Yerushalàim), splendore con Salomone/Shlomò (primo tempio), Roboamo/Rechòv’am, non abbassa le tasse, secessione: il regno si spacca in due
Tribù del sud (Giuda e Beniamino) = regno di Giuda/Yehudà, 10 tribù del nord = regno d’Israele, capitale Samaria/Shomròn
Nord e sud molto diversi:
1.      Israele = vasto (Samaria, Galilea, Transgiordania) - Giuda = limite, regione montuosa
2.      Israele = florido, solcato da via del mare, commercio (tra Egitto a Siria) - Giuda = isolato
3.      Israele = eterogeneo, comprende nuclei cananei - Giuda = meno popolato, più omogeneo
4.      Geroboamo/Yaròv’am (non davidico) = culto parallelo, santuari Dan (nord) e Betel (sud), sacerdoti non Levi
5.      Israele allea con Tiro - il figlio Acab sposerà Gezabele/Izèvel, figlia re fenicio - Giuda con siri di Damasco
6.      Israele termina nel 722, invasione assira e deportazione degli abitanti, delle tribù nessuna traccia - Giuda nel 586 i babilonesi abbattono il tempio, deportano dirigenti e sacerdoti
Dinastia di Omri = negli annali del re di Assiria - conquista Transgiordania, stele di Mesa/Meshà, re di Moab/Mo’av, Giordania 1868 - monolito Salmanassar, 1845, Acab (874-853) si oppone agli assiri 2000 carri e 10000 cavalli
1 Re 16 - il giudizio negativo su Acab
Achab = capitano del Pequod, Moby Dick, Hermann Melville, patto con diavolo, follia
Vittorie militari = stabilità politica, miglioramento condizioni economiche, a vantaggio della classe dirigente
1 Re 21 - l’episodio della vigna di Nabot
v. 3 Nabot voleva solo restare nella sua casa, con la sua vigna, tra i ricordi dell’infanzia, di genitori e nonni
Il primo processo farsa della storia ebraica con due falsi testimoni
2.      L’apparizione del profeta Elia è improvvisa
1 Re 17 – le chiavi della pioggia
v. 1 Ginzberg 157 a
v. 1 Tu o re non sei la creatura più potente, c’è una volontà che non puoi controllare
v. 6 Prendendoli dalla dispensa di Giosafat, re di Giuda, che fece il bene agli occhi di Dio - Genesi Rabbah 33,5 = la parola corvi = stesse consonanti di arabi - Gojim/gentili/pagani o animali impuri (halakhah) nutrono Elia
1 Re 17 – una moltiplicazione dei pani
v. 9 Zarepta, territorio città-stato di Sidone, oggi Libano, da qui proviene Gezabele
Ginzberg 157 b e 454
1 Re 18 – i profeti di Baal e Asera
3.      Il monte Carmelo
Har ha Karmell o anche Kerem-El (vigna di Dio) è una catena montuosa in Galilea lunga 39 km e larga 7 o 8 km da Haifa a Jenin. Sul fianco NE la valle di Jezreel fianco molto ripido. Altezza massima di 525 m s.l.m.
Nelle liste dei faraoni (Tutmosi III, Ramses II e Ramses III) è capo santo/rosh qadesh. Estremità rocciosa a NO si infila nel mar Mediterraneo. Scenario mistico e solitario.
Una volta la città di Haifa si trovava ai piedi del monte,  ora il Carmelo è uno dei quartieri della città, dove si trova l'università.
Ginzberg 158 a
Tradizione islamica = Elia abita ancora il monte Carmelo - Monaci del Carmelo (carmelitani) = Elia è il fondatore
v. 21 Già allora il popolo preferiva aspettare e saltare sul carro del vincitore
V. 24 Ginzberg 158 b
v. 29 Ginzberg 159
Wiesel = Dio non aveva ancora vinto perché Elia non aveva ancora ottenuto risposta
v. 31 Elia ricostruisce Israele ponendo ciascuna pietra/tribù insieme all‘altra
v. 39 Adonai hu ha-Elohim = ripetuta 7 volte nella liturgia ebraica alla fine del Giorno dell’Espiazione/Kippùr
v. 40 Esodo 32,25-29 = dopo il vitello d’oro, senza che Dio chieda nulla, Mosè e i leviti uccidono 3000 israeliti
Bianchi: lo zelo eccessivo fa prevaricare nel nome di Dio, anche Elia compie uno scempio
1 Re 18 – l’euforia del profeta
v. 45 Piove e la terra nutre bestie e gente e la creazione si riconcilia con il Creatore
v. 46 Elia ha compiuto miracoli (moltiplicazione pani, risurrezione), chiuso e aperto i cieli (carestia, pioggia), sconfitto l’idolatria (sterminando i falsi profeti) - Tutto subito, o mai più. Un successo dietro l’altro, carriera lampo, uomo autorevole. Finché…
1 Re 19 – la grande depressione
1 Acab riferì a Gezabele. 2 "Gli dèi mi facciano questo e anche di peggio, se domani a quest'ora non avrò reso la tua vita come la vita di uno di loro". 3 Elia, impaurito, si alzò e se ne andò per salvarsi.
v. 1 Wiesel: Acab era un comandante esperto, ma solo quando non c’era Gezabele, altrimenti era un debole, succube - Elia coglie la frustrazione di Acab e, in assenza di lei, propone a lui la sfida - Acab accetta per dimostrare a Gezabele il suo potere
v. 2 Gezabele è la vera regnante: uccide i profeti, costruisce altari a Baal, fa uccidere Nabot, decide la politica interna, quella estera, la teologia nazionale - Sensuale e amante del lusso e del potere (Talmud)
v. 3 Elia prova angoscia, tocca il fondo, l’abisso e fugge a sud, verso il deserto del Sinai, perché sa quanto può essere pericolosa l’ira di una donna – L’idolatria non è scomparsa, l’altare a Baal e il palo sacro a Samaria ci sono ancora
Ginzberg 435 - Tradizione islamica (Al Tarafi, Storia dei profeti) = tornarono all’idolatria, Elia invocò Dio di liberarsi di loro
El nafsho = se ne andò verso se stesso o verso il suo essere (Chouraqui) - Dio è un cacciatore, i profeti braccati come selvaggina - Dio non mangia il profeta e non lo uccide, gli basta catturarlo, un prigioniero - Dio ha bisogno del profeta (Neher)
v. 4  Elia ricorda i peccati (anziché i meriti) dei padri, depressione
v. 5 Numeri 11,14-15 = Mosè, alla richiesta di carne, aveva invocato la morte, Elia è in confusione, buio, tenebre
Come si distingue il vero profeta dal falso? Non ha la presunzione di esserlo - Non ha mai la certezza della chiamata di Dio, non conosce in anticipo quel che dovrà dire - Non è un eroe senza paura, la parola di Dio attira persecuzioni, non dà pace e tranquillità
1 Re 19 – il Signore non era nel fuoco
4.      Il monte Sinai/Oreb = terremoto e fuoco durante la rivelazione
Oreb = nome del Sinai per la tradizione deuteronomista, cui 1 Re appartiene, Gebel Musa (montagna di Mosè) è in Egitto nella parte meridionale della penisola del Sinai - 2.285 metri di altezza è la seconda montagna più alta dell'Egitto dopo monte Caterina (2.637 m) che si trova a circa 4,1 km a sud-ovest.  
40 anni d’Israele nel deserto, i 40 giorni di digiuno di Mosè prima dell’incontro con Dio sul Sinai - Elia è sempre più accostato a Mosè, è il Mosè del silenzio (Bianchi)
Tradizione ebraica = questa caverna è il crepaccio in cui Dio era apparso a Mosè - In un momento di debolezza chiese di vedere il volto di Dio, ma Dio passò e coprì con una mano il crepaccio - Vide solo la schiena (o il dopo) = Dio rivela il suo volto compassionevole e misericordioso - Talmud = se nella grotta vi fosse stata una fessura grande come la cruna di un ago, essi non sarebbero rimasti in vita, poiché sta scritto: “Nessun uomo può vedermi e restare vivo” (Es 33,20)
v. 12 Qol demamà daqqà = Qol/voce (femminile) e demamà/silenziosità (silenzio al femminile) - Dalet Mem He = silenzio, calma, immobilità, morte, il silenzio di Aronne alla morte dei suoi due figli, che Neher traduce con: arresto momentaneo del cuore, il cui battito è il primo suono della vita - crepitio di un fuoco che si spegne (Buber) - una voce, un silenzio sottile (Chouraqui), una voce di silenzio sottile (PdB) - Elia intuisce la presenza di Dio nell’assenza, espressione paradossale, poetica, manifestazione impalpabile
Neher = dopo Auschwitz il silenzio non è più il segno della collera di Dio o del suo rifiuto, ma esprime piuttosto la presenza divina più e meglio della parola. Il Dio vivente è il Dio del silenzio e del nascondimento
v. 13 L’ebraico solitamente parla del volto al plurale (panim le panim), ogni persona ha almeno due volti, persino Dio ha un lato oscuro e un lato luminoso. Qui però Elia si copre il panah (singolare) - Nasconde le sue tante facce, si vergogna? Vuole solo ascoltare, distinguere la voce di Dio da quella dei suoi desideri consci o inconsci? - Cosa fai qui? ricorda quel: Caino, dove sei? dopo l’uccisione di Abele
1 Re 19 – un resto d’Israele
v. 18 Un resto d’Israele = 7 mila persone, come Abdia che aveva nascosto i profeti e la gente che non fece la spia - la generazione di Acab era idolatra, ma non fu peggio di quella di Davide, perché senza delatori (Talmud) – Corano Sura 37 = Elia fu uno degli Inviati: Invocate voi Ba’l? Saran consegnati al Castigo! Eccetto i servi di Dio, puri
v. 21 Dio liberò Elia dal suo incarico perché gli aveva obbedito troppo (Wiesel)
1 Re 21 - l’episodio della vigna di Nabot

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