giovedì 28 giugno 2018

Vivere in famiglia oggi

Leggere la Bibbia in famiglia fa bene. Lo spiega Fabio Ballabio, scrittore ed esperto in ecumenismo che insieme a Geremia Lev ha pubblicato recentemente un volume dal titolo “Vivere in famiglia oggi. Bibbia & (tele)giornale” (Edizioni Dehoniane , Bologna 2006, pp. 120, Euro 10,00).



Fabio Ballabio è nato nel 1966 a Cantù (Como) e vive in Brianza a Copreno (Milano). E’ sposato e padre di due figlie.

Tra gli altri libri ha pubblicato “Il cielo è qui” (Bologna 1999 e 2002), “Religioni in Italia” (Bologna 2001) e “Woody l'eletto” (Torino 2003).

Per conoscere più approfonditamente i temi affrontati nel suo ultimo libro, ZENIT lo ha voluto intervistare.

È un compito che rende ottimisti ripensare la vita di coppia nel contesto attuale? 

Ballabio: Sì e no. Anzi no e sì. Fa impressione vedere tante coppie in crisi. Solo tra amici e conoscenti si scoprono molte famiglie in difficoltà.

Una fatica che c’è ancor prima che nasca la coppia. Oggi donne e uomini non riescono anzitutto ad incontrarsi. Frequentano luoghi e hanno abitudini di vita piuttosto superficiali. Devono sforzarsi per condividere parole e progetti vitali.

Poi uomini e donne devono impegnarsi ogni giorno. E’ difficile tenere in vita una relazione di coppia. Ci sono problemi economici, comincia a mancare lo stato sociale e i bisogni dei figli sono sempre più raffinati. Tutto ciò mette a dura prova la loro unione. Ci sono donne e uomini che si promettono di restare insieme per sempre. Alcuni condividono persino i loro beni. Eppure anche tra questi capita spesso di trovare difficoltà o rotture.

Sembrerebbe un quadro fosco. Ci sono anche luci e non solo ombre. E’ sorprendente vedere quale vitalità sanno mantenere molte coppie seppur in mezzo a grandi difficoltà. Sono uomini e donne che non si sottraggono a una mole enorme di richieste. Sono impegnati in un lavoro, nella scuola e nei servizi socio-assistenziali.

Si danno da fare persino nei partiti politici, nella chiesa e nelle comunità parrocchiali. Sono stoici ed eroici. A volte però crollano, perché la mole di richieste che giunge loro è veramente, impressionante. Non andrebbero piuttosto aiutati un po’?

Il libro vuol essere, a suo modo, un aiuto, seppur limitato. Si apre con una panoramica sull’individuo e la coppia. Li accompagna nella cura dei figli e dei genitori. Li aiuta a ripensare le relazioni con le comunità di appartenenza. Quindi cerca nella Bibbia una luce per illuminare il loro cammino.

La condizione familiare è una scelta che richiede maturità e consapevolezza. Nella percezione postmoderna il legame matrimoniale è anzitutto causa di molti vincoli allo sviluppo individuale.

Il titolo del libro sembra suggerire che la famiglia oggi si muove tra la Bibbia e il telegiornale. Mi viene spontaneo di dire "magari"! Non pensa che uno dei problemi oggi sia la mancanza di spazi comuni nelle famiglie e la mancata dimestichezza anche con il testo sacro? 

Ballabio: La Bibbia non dispensa facili consolazioni. La parola di Dio non ribadisce ciò che già pensiamo. Questo lo fa il giornale. La parola di Dio suscita inquietudine. Dio mette in questione tutto. La Bibbia è una stella cadente. Da dove viene? Dove va? Come prenderla? Non si sa. Per questo abbiamo poca dimestichezza col testo sacro.

Spesso poi chiediamo alla Bibbia: come posso raggiungere Dio? Come devo vivere nel mondo? Cosa posso pensare su una determinata questione? La mia religiosità deve essere pensiero, volontà o sentimento? La Bibbia ci risponde: affari tuoi! La Scrittura non è una collezione di pensieri umani su Dio. La parola di Dio è un insieme di pensieri sugli uomini.

"Tengo nella mano destra la Bibbia e nella mano sinistra il giornale". E’ un'immagine suggestiva del teologo protestante Karl Barth. I fatti che accadono oggi trovano analogia in quelli narrati nei racconti biblici. L'incontro quotidiano con la Scrittura aiuta a leggere il presente. Per questo è importante trovare momenti comuni in cui mettersi in ascolto della parola di Dio.

Alcune coppie hanno letto insieme alcuni passi della Bibbia solamente nella preparazione del loro matrimonio e poi più niente. Cosa suggerisce perché le famiglie possano gustare la Sacra Scrittura nella quotidianità? 

Ballabio: E’ noto che per parlare di Dio la Bibbia usa spesso il linguaggio politico. Dio è re o signore. Si riflette meno sul fatto che la Bibbia parla di Dio con il linguaggio della famiglia. Dio è padre e madre. Persino il redentore è in realtà il parente stretto che doveva ristabilire la giustizia in seguito a un torto subito da un membro della famiglia. La Scrittura usa spesso per Dio persino i termini della relazione di coppia. Dio è fidanzato, sposo, marito, amante.

Raramente la qualifica di padre o sposo viene applicata direttamente a Dio. Più spesso si attribuiscono a Dio azioni o sentimenti tipici del re, della madre e dell’amante. Sono tutti aspetti del volto di Dio. La Bibbia dà valore a queste figure. Nello stesso tempo getta su di esse una nuova luce. E’ importante cogliere questa luce.

Nella nostra cultura la Bibbia è un libro assente fin dalla più tenera età. Manca nelle scuole, persino nell’ora di religione, quando si preferisce insegnare la dottrina della Chiesa. In famiglia si potrebbe cominciare leggendo le sezioni narrative dei libri storici dell'Antico Testamento. Le storie dei patriarchi, l'esodo, il ciclo del re Davide si prestano bene a una prima lettura. Più avanti si possono leggere integralmente testi come l'Esodo, i profeti, i vangeli e le lettere dell’apostolo Paolo.

Certo la Bibbia va letta nel suo contesto. L'Antico Testamento è la storia del popolo di Israele. Il Nuovo Testamento è la storia delle prime comunità cristiane. Per poter cogliere la parola di Dio è necessario sapere da chi è stata scritta e a chi era rivolta. In questo siamo poco aiutati da un’educazione cattolica che per secoli ha trascurato la Bibbia e ne ha vietato la lettura ai laici.

Fra i passi biblici che illuminano la vita di coppia di oggi, quali sono i suoi preferiti? 

Ballabio: Direi quelli che vengono esaminati con più cura nel libro. Alcuni brani di profeti come Isaia, Geremia, Ezechiele, Osea e Malachia. Testi che forniscono spessore ad alcuni passi della Genesi che abbiamo letto molte volte senza coglierli appieno.

Alcuni brani delle lettere di Paolo ai Corinzi e agli Efesini che affrontano la questione della coppia e della famiglia all’irrompere della salvezza nei tempi ultimi. Questa dimensione escatologica getta nuova luce sugli stessi passi fondanti della Genesi.

Il Cantico dei Cantici di cui la tradizione ebraica dice che l’intero mondo non è degno del giorno in cui Dio lo diede all’uomo. Del Cantico per eccellenza si consiglia, viste le sue ridotte dimensioni, una lettura triplice come canto dell’amore, della sensualità e della promessa.

Infine il piccolo e delizioso libro di Tobia strettamente legato al tema dell’esilio.

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