venerdì 25 novembre 2022

La categoria di alleanza nel processo ecumenico


Il termine biblico "alleanza" (in ebraico "b'rit") fu utilizzato già dalla prima assemblea del Consiglio mondiale delle Chiese (WCC/CEC) nel 1948: "Qui ad Amsterdam (come cristiani) ci siamo di nuovo impegnati verso di lui (il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe, di Gesù) e abbiamo stretto un patto di alleanza con la costituzione del Consiglio ecumenico delle Chiese. Intendiamo rimanere insieme. Chiediamo alle comunità cristiane di ogni parte del mondo di sostenere e vivere questa alleanza (con Dio) nelle loro reciproche relazioni. Rendendo grazie a Dio, rimettiamo il futuro nelle sue mani".

Nel 1989 a Basilea si tenne poi l'assemblea mondiale su "Giustizia, pace e salvaguardia del creato" (JPIC) per "rispondere in modo nuovo all'alleanza di Dio" (a cui si riconosce di aver preso l'iniziativa). "Atti di alleanza" vennero chiamati alcuni esempi di azioni fedeli al patto perché ritenuti necessari per promuovere appunto pace, giustizia ed ecologia: "Tali esempi traducono la risposta all'alleanza di Dio in atti di impegno reciproco all'interno della comunità dell'alleanza. Oggi la priorità più urgente è la costruzione di legami di solidarietà su questioni e problemi specifici (JPIC), di reti di comunicazione e di sostegno. Ciò mette in evidenza il fatto che la risposta umana all'alleanza di Dio è un atto collettivo".

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