- E' lo stesso Dio «il quale ha ispirato i libri dell’uno e dell’altro Testamento» che parla nell’antica e nella nuova alleanza.
- Il giudaismo del tempo di Cristo e degli apostoli era una realtà complessa che assorbiva in sé tutto un mondo di tendenze, di valori spirituali, religiosi, sociali e culturali.
- L’Antico Testamento e la tradizione ebraica su di esso fondata non debbono essere considerati in opposizione al Nuovo Testamento, come se essi costituissero una religione della sola giustizia, del timore e del legalismo senza appello all’amore di Dio e del prossimo.
- Gesù, come i suoi apostoli e un gran numero dei suoi primi discepoli, è nato dal popolo ebraico. Egli stesso, rivelandosi come Cristo e Figlio di Dio, portatore di un nuovo messaggio, quello del vangelo, si è presentato come il compimento e il perfezionamento della precedente rivelazione. E benché l’insegnamento di Cristo abbia un carattere profondamente nuovo, esso tuttavia si fonda a più riprese, sull’insegnamento dell’Antico Testamento. Il Nuovo Testamento è intimamente contrassegnato dalla sua relazione all’Antico. Come ha dichiarato il Concilio Vaticano II: «Dio, il quale ha ispirato i libri dell’uno e dell’altro Testamento e ne è l’autore, ha sapientemente disposto che il Nuovo fosse nascosto nell’Antico e l’Antico diventasse chiaro nel Nuovo». E inoltre Gesù fa uso di metodi di insegnamento analoghi a quelli dei rabbini del suo tempo.
- Per quanto riguarda il processo e la morte di Gesù, il Concilio ha ricordato che «quanto è stato commesso durante la passione, non può essere imputato né indistintamente a tutti gli ebrei allora viventi, né agli ebrei del nostro tempo».
- La storia dell’ebraismo non si è conclusa con la distruzione di Gerusalemme. Questa storia ha continuato a svolgersi sviluppando una tradizione religiosa la cui portata, pur assumendo, crediamo noi, un significato profondamente diverso dopo il Cristo, resta tuttavia ricca di valori religiosi.
- Con i profeti e con l’apostolo Paolo «la chiesa attende il giorno, che solo Dio conosce, in cui tutti i popoli acclameranno il Signore con una sola voce e lo serviranno sotto lo stesso giogo (Sofonia 3,9)».
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