martedì 3 marzo 2020

La contesa di Idlib



Centinaia di profughi siriani si sono ammassati nelle stazioni degli autobus in Turchia per comprare un biglietto per la Grecia. La polizia greca ha respinto centinaia di persone con gas lacrimogeni, ma tanti sono riusciti a passare attraverso campi e foreste. Secondo l’Onu i rifugiati che si ammassano al nord della Siria sono circa 1 milione. A questi si aggiungono i 3,5 milioni di profughi che si trovano in Turchia dopo essere fuggiti dalla guerra civile in Siria. Al centro del conflitto c’è la città di Idlib, di grande importanza strategica sia per Ankara (Turchia) che per Damasco (Siria). Qui da settimane si fronteggiano le truppe turche e quelle fedeli al presidente siriano Bashar al-Assad. Qualche giorno fa durante un bombardamento le truppe siriane hanno ucciso 33 soldati turchi. Mosca (Russia) ha difeso l’operato dell’aviazione di Damasco (Siria) sostenendo che i soldati siriani erano circondati da terroristi. La risposta della Turchia è stata di 329 soldati siriani morti o feriti. Il presidente Erdogan (Turchia) ha riaperto la frontiera con la Grecia. Rifugiati e profughi possono così attraversare il confine e arrivare in Europa attraverso i Balcani. Così anche l’accordo dell’Unione Europea con la Turchia per fermare i profughi in cambio di denaro è ora a rischio.

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