martedì 18 febbraio 2020

Guerra civile siriana



Dopo nove anni di guerra civile, l’ultima offensiva in Siria ha provocato 1800 vittime civili e ha costretto 82mila persone a lasciare le proprie case e a vivere all’addiaccio. Il 60% degli sfollati sono bambini e spesso le famiglie hanno occupato le scuole per ripararsi dal gelo dell’inverno e dalle violenze. Così 280mila minori non hanno più accesso all’istruzione. Nel nord ovest della Siria, la zona conquistata dalle forze ribelli al governo siriano, regna il caos politico e militare. Carri armati con bandiere di diversi paesi sparano senza sosta tra la neve. La città di Idlib è diventata una grande prigione a cielo aperto per 3milioni di persone. La città di Aleppo, dove le persone sono ammassate nelle tendopoli, è teatro di massicce incursioni aeree. L’Onu denuncia che 72 tra ospedali, punti di pronto soccorso e unità mediche mobili, sono stati messi fuori uso. Così 191 medici, 304 infermieri e 55 ostetriche non hanno più un posto dove lavorare. Per raggiungere l’ospedale più vicino ad Afrin occorrono cinque ore di cammino. La gente che cerca di passare illegalmente la frontiera con la Turchia viene respinta.

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