martedì 5 marzo 2019

Ciascun petalo

 

Io sono Adso da Melk.
Quando chiedo al mio maestro:
come usciremo da qui?
e lui mi risponde:
non senza difficoltà, Adso.
Quando apprendo da lui
a leggere il libro del mondo.
Quando mi perdo nel corpo
di una giovane donna
che mi resta sconosciuta
- bella come la luna
fulgida come il sole
terribile come un esercito -
e lui non mi condanna
e come Rabbunì mi dice:
va’ con Dio e non angustiarti.



Io sono Guglielmo da Baskerville.
Quando regalo i fidi occhiali
che mi aiutano a vederci chiaro
anche nelle più torbide notti
al caro e fedele discepolo.
Quando considero la fede
oltre l’ortodossia e l’eresia
per il movimento che offre,
per la speranza che propone.
- che può l’eretico nascere dal santo
e l’indemoniato dal veggente.
Quando respingo il potere
fine a me stesso
come una tentazione
ma non rinuncio ad usarne
quando metto a fuoco il male.
Quando taccio perché
chi mi ascolta non capirebbe.
Quando dico: capisco
per far capire che taccio
ma non approvo affatto.

Io sono il venerabile Jorge.
Quando temo il riso
che squassa il corpo
che mi rende una scimmia
che uccide prima la paura e poi la fede.

Io sono Bernardo Gui l’inquisitore.
Quando brucio sul rogo una ragazza
colpevole della sua innocente povertà.
Quando mortifico il mio intelletto
e nello stesso rogo tutti i libri getto.

Io di quella rosa
sono ciascun petalo.

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