“Il mistero di Israele interpella tutti, i teologi ma anche il popolo cristiano. Non basta che i teologi dicano alcune cose, se non sono recepite nella catechesi… Mi piace ricordare che la Conferenza episcopale italiana ha istituito una giornata per il dialogo con gli ebrei, che naturalmente deve essere ancora recepita dalle comunità. Ci vorrà tempo, tuttavia il fatto che essa è stata istituita è un passo avanti. Speriamo di fare altri piccoli passi, sapendo che la realtà misteriosa di Israele si proietta su un futuro lontano”. Con queste parole Carlo Maria Martini nel 1990, in occasione della prima Giornata dell’ebraismo promossa dalla Conferenza episcopale italiana, ricordava il venticinquesimo anniversario della dichiarazione conciliare Nostra Aetate sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane. Oggi queste parole, insieme ad altre dette e scritte negli anni ’80 e ’90, sono raccolte nel volume “Israele, radice santa” (Centro Ambrosiano – Vita e Pensiero, Milano 1993). “Israele, radice santa” è anche il titolo dell’incontro organizzato dall’Arcidiocesi di Milano lo scorso 17 gennaio 2001 presso l’Auditorium San Fedele in occasione della dodicesima Giornata dell’ebraismo. Il senso cristiano del rapporto con la tradizione ebraica vivente è l’oggetto del mandato che il cardinal Martini, allora rettore del Pontificio Istituto Biblico di Roma, affidò a p. Francesco Rossi De Gasperis inviandolo a Gerusalemme: “Cristiani a Gerusalemme. Un’esperienza di inculturazione nell’olivo buono” è il titolo della relazione del docente del Pontificio Istituto Biblico di Gerusalemme. “Abramo ebbe fede in Dio” (Genesi 15,5-6) è il tema annuale della Giornata dell’ebraismo: da qui è partito Rav Giuseppe Laras, Rabbino Capo di Milano, per fare il punto della situazione sul dialogo ebraico-cristiano nell’intervento “Nel solco della fede di Abramo. Il dialogo ebraico-cristiano tra ansie e speranze”. Di taglio più pastorale ed esperienziale è l’intervento di Carlo Maria Martini intitolato “Coscienza di una radice e sguardo verso Gerusalemme. L’esperienza pastorale del dialogo”.
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