“Il problema si è fatto più preciso e decisivo per il futuro della stessa Chiesa. La posta in gioco non è semplicemente la continuazione vitale di un dialogo, bensì l’acquisizione della coscienza, nei cristiani, dei loro legami con il gregge di Abramo e le conseguenze che ne derivano per la dottrina, la disciplina, la liturgia, la vita spirituale della Chiesa e addirittura per la sua missione nel mondo di oggi”. Queste parole del card. Martini, pronunciate nel 1984 a Vallombrosa all’International Council of Christians and Jews e oggi raccolte nel volume “Israele, radice santa” (Centro Ambrosiano – Vita e Pensiero, Milano 1993), hanno illuminato in questi anni il dialogo tra la Chiesa ambrosiana e la Comunità ebraica di Milano. E’ ora tempo di bilanci.
“Israele, radice santa” è il titolo dell’incontro organizzato dall’Arcidiocesi di Milano per mercoledì 17 gennaio (ore 20.45 - Auditorium San Fedele - via Hoepli 3b) in occasione della dodicesima Giornata dell’ebraismo promossa dalla CEI. Sono previsti tre contributi: “Cristiani a Gerusalemme. Un’esperienza di inculturazione nell’olivo buono” di Francesco Rossi De Gasperis, docente del Pontificio Istituto Biblico di Gerusalemme; “Nel solco della fede di Abramo. Il dialogo ebraico-cristiano tra ansie e speranze” di Giuseppe Laras, Rabbino Capo di Milano; “Coscienza di una radice e sguardo verso Gerusalemme. L’esperienza pastorale del dialogo” di Carlo Maria Martini. “Abramo ebbe fede in Dio” (Genesi 15,5-6) è il tema della Giornata: da qui partirà Rav Laras. Il senso cristiano del rapporto con la tradizione ebraica vivente è invece l’oggetto del mandato che l’allora rettore del Pontificio Istituto Biblico di Roma card. Martini affidò a p. Rossi De Gasperis inviandolo a Gerusalemme. All’Arcivescovo il non facile compito di un bilancio pastorale.
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