Dunque ho avvertito la presenza di un volatile attraverso il rumore (appunto) di un volo, di uno sbattere di ali piuttosto scomposto, non da uccello avvezzo a lunghi voli. Alzando gli occhi ho scorto una macchia verde chiaro (quasi gialla) con una macchia rossa staccarsi da un'imberbe tiglio e appendersi al tronco di una quercia adolescente. Il giovane bosco costeggia la pista ciclabile che da Copreno si dirige a Lazzate e passa proprio accanto alla cascina Grigioni.
Nell'avvicinarmi cauto all'albero su cui si era posata, la macchia giallo/rosso/verde si spostava verso la cima del tronco, con movimento ripetuto ad ogni mio passo. Infine, infastidito dalla mia minacciosa curiosità, si è slanciata verso l'estremo opposto del boschetto. Ed è proprio qui che si è rivelato ai miei occhi questo splendido piciforme, lungo una trentina di centimetri, con un'apertura alare inferiore al mezzo metro.
Evidentemente era a caccia di formiche con la sua lingua lunga e vischiosa e io, che avevo appena terminato il mio, ho finito per disturbare il suo pranzo. Purtroppo non sono riuscito a vedere se si trattasse di un maschio come quello ritratto dal Caimi, con un inserto rosso all'interno del baffo (o mustacchio), o di una femmina che invece ne è priva.
Buon pomeriggio amico Picus (viridis).
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