Se il brano di Ezechiele 37,1-14 per i cristiani è un simbolo della resurrezione, per gli ebrei è un’esortazione alla speranza che vince sulla disperazione, un simbolo della rinascita dell’intero popolo ebraico, non solo all’epoca di Ezechiele ma anche in seguito e fino a oggi.
Per questo un primo riferimento “liturgico” potrebbe essere Yom Kippur, il giorno più solenne del calendario ebraico, in cui fare un bilancio delle proprie azioni, esprimere il pentimento e la volontà di miglioramento per l’anno appena cominciato: https://meis.museum/kippur-5784/
Il Giorno dell’Espiazione invita all’esperienza di una “morte e resurrezione collettiva” (rav Greenberg), capace di trasformare una persona, di cambiarne l’io più profondo, attraverso la condizione mortifera del non mangiare, non bere, non vivere la sessualità, come ben spiegato da Massimo Giuliani: https://www.joimag.it/yom-kippur-morte-e-resurrezione-per-celebrare-la-vita/
Un secondo riferimento potrebbe essere Yom ‘Atzmaut, festa nazionale israeliana religiosa e civile insieme, vissuta paradossalmente dagli ebrei anche in Italia, festa che trasforma la diaspora (golà) in redenzione (gheullà), le ossa secche della Shoah (‘atzamot) nella rinascita d’Israele di cui si fa memoria nel giorno dell’indipendenza (‘atzmaut), come ben spiegato da Scialom Bahbout: https://moked.it/blog/2020/05/03/quando-il-tempo-delle-lacrime-incontra-quello-della-gioia/
L’inno Hatikvà (la speranza), scritto da uno spagnolo nel 1877, musicato da un romeno nel 1888, divenuto inno sionista nel 1933 e israeliano nel 1948, narra di una tenace speranza “due volte millenaria” di essere un popolo libero nella terra di Sion e di Gerusalemme, quella di cui parla la Bibbia ebraica: https://www.youtube.com/watch?v=Vrk3wyddgDg
Un terzo riferimento “civile” potrebbe essere la Giornata della Memoria, dal 2005 proclamata dalle Nazioni Unite evento universale, stabilita in quel 27 gennaio (che segue di una manciata di giorni il 17 gennaio) come memoria della liberazione del campo di Auschwitz-Birkenau, simbolo quest’ultimo dell’annientamento totale auspicato dalla follia nazista e fondato sul pregiudizio antisemita, come ben spiegato da don Marco Gnavi: https://www.santegidio.org/pageID/30284/langID/it/itemID/46305/Preghiera-per-la-Giornata-della-Memoria-meditazione-di-Don-Marco-Gnavi-su-Ezechiele-37114.html
A titolo esemplificativo si propongono solo tre strumenti dei molti che ormai possono essere citati al proposito:
· il messaggio del Segretario generale delle Nazioni unite: https://unric.org/it/messaggio-sg-per-giornata-della-memoria/
· l’impegno della Fondazione Museo della Shoah: https://www.youtube.com/watch?v=C39KfBMZqM0
· il webdoc di RaiCultura: https://www.raicultura.it/webdoc/shoah-il-giorno-della-memoria/index.html#testimonianza
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