martedì 26 maggio 2020

Trasfigurare la realtà

Gesù ha appena sfamato cinquemila persone. Chiede ai discepoli: la gente chi dice che io sia? Rispondono: Elia o uno degli antichi profeti (il più grande è Mosè). Pietro dice: sei l’unto di Dio (il Messia che verrà). Gesù chiede di non dirlo a nessuno. Poi spiega che il Figlio dell’Uomo (che verrà sulle nubi del cielo) dovrà morire. Alcuni non moriranno prima di averlo visto (portare il regno di Dio in terra).

Otto giorni dopo Gesù prende Pietro Giacomo e Giovanni e sale sul monte a pregare. Otto sono i giorni che separano la nascita dalla circoncisione (l’ingresso di un bambino nel patto con Dio). Gesù risorgerà il primo giorno dopo il sabato, otto giorni dopo l’inizio della vecchia settimana, che (per gli ebrei) comincia la domenica. Gesù prega il Padre sul monte e mostra ai tre discepoli la resurrezione. La sua faccia cambia e i suoi vestiti splendono (come il volto di Mosè quando parlava con Dio).



I discepoli vedono Mosè e Elia che parlano con Gesù di quello che gli accadrà a Gerusalemme (morte e resurrezione). “Torà e Nevi’ìm” (Legge e Profeti) è un’abbreviazione ebraica per dire “la Bibbia” (che comprende anche i Ketuvìm o Scritti). Mosè rappresenta è la Torà (che ha ricevuto sul monte Sinai) ed Elia i Profeti (uno dei primi e il più noto). Gesù è dunque circondato dalle Scritture Sacre e sta vivendo “secondo le Scritture”.

Secondo la Bibbia, Mosè è scomparso senza lasciare traccia ed Elia è salito al cielo su un carro di fuoco. Anche a Gesù salirà in cielo (ascensione). Pietro, colto dal sonno, vuole costruire tre tende per far rimanere lì Mosè ed Elia. Ma quello che vede è un annuncio di ciò che sarà. La nuvola che copre tutti è la presenza di Dio (come nel deserto per il popolo d’Israele). Una presenza che fa paura. Una voce dice che Gesù è il Figlio dell’Uomo (che porta in terra il regno di Dio).

Conclusione. Gesù è un ebreo che, vivendo secondo la volontà di Dio, porta in terra il regno dei cieli. Nella sua misericordia, non risponde al male col male, ma accetta di morire lasciando a Dio l’ultima parola: resurrezione.

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