Nel 2016 a Ostia veniva arrestato il patron del “Porto
turistico di Roma” per i suoi stretti rapporti con il clan mafioso degli Spada.
Gli venne anche sequestrato un immobile di 1.200 metri quadrati che costituiva
un polo dell’automobile. Oggi questo stabile in via dell’Idroscalo è diventato
la “Palestra della legalità” con quasi 1.500 abbonati e 24 tra personal
trainer, istruttori, assistenti di sala e addetti di segreteria. Vi lavorano
anche 5 giovani con l’istituto della “messa alla prova” in convenzione con il
Tribunale. Nel comparto delle arti marziali sono presenti istruttori e atleti
del Centro sportivo dei Carabinieri. Gestisce la palestra l’Ipab Asilo Savoia
con il progetto “Talento e tenacia, crescere nella legalità” in collaborazione
con il Tribunale regionale per le misure di prevenzione e l’Agenzia nazionale
per i beni confiscati. D’intesa con Regione, Decimo Municipio e Caritas il 25%
degli abbonati accede alla palestra gratuitamente secondo criteri su base
sociale o economica. I 321 minori abbonati entrano gratis o con sconto del 50%.
Il 53% sono donne. L’Osservatorio regionale per la Sicurezza e la Legalità
attesta che le mafie utilizzano lo sport per creare consenso e riciclare denaro
sporco. È del 2018 l’ultima palestra sequestrata a Ostia al clan Spada.
Quanto a me, io do a te, più che ai tuoi fratelli, un dorso di monte, che io ho conquistato (Genesi 48,22)
venerdì 28 febbraio 2020
giovedì 27 febbraio 2020
Spreco di cibo
Lo spreco di cibo in Italia vale milioni di euro. Per la
prima volta negli ultimi 10 anni lo spreco di cibo nel 2019 è diminuito
rispetto all’anno precedente. Si sono così risparmiati 1,5 miliardi di euro. Ogni
famiglia spreca in media quasi 5 euro a settimana per un totale di 6,5
miliardi. Se si aggiungono i costi di produzione e distribuzione del cibo
sprecato si arriva comodamente ai 10 miliardi di valore. In termini di peso il
cibo buttato equivale a 2 miliardi e 200 milioni di tonnellate. Il dato del
2019 è infatti solo un primo piccolo passo nella giusta direzione. L’Agenda 2030
pone infatti tra gli obiettivi il dimezzamento degli sprechi alimentari. Per fare
questo occorre invertire il concetto del produrre tanto a prezzi bassi. Il 66%
degli italiani ritiene che ci sia una connessione precisa fra spreco alimentare,
salubrità dell’ambiente e salute dell’uomo. Il cibo gettato genera l’8% delle
emissioni annuali di gas serra. Il 28% dei terreni disponibili al mondo è usato
per produrre cibo che poi non viene consumato. La frutta e verdura che gettiamo
ogni anno ha richiesto, per essere prodotta, oltre 73 milioni di metri cubi d’acqua.
Ci si potrebbero riempire 80 piscine olimpioniche.
mercoledì 26 febbraio 2020
Bando periferie
Le “vele” di Scampia dovevano essere un modello di edilizia
popolare e invece sono diventate il simbolo del degrado di Napoli. Qui è nato
il mito di Gomorra con cui Roberto Saviano ha raccontato al mondo il volto
criminale della città. Ora i palazzoni triangolari di Scampia vengono demoliti
e ne resterà in pedi solo uno a ricordare la vittoria dello Stato sulla
criminalità organizzata. Ora la gente dell’area a nord del capoluogo campano si
fa coraggio perché la camorra è meno potente. Le scuole e le parrocchie sono il
punto di riferimento di ragazzi e genitori. Napoli è solo una delle 24 città
che hanno ottenuto il finanziamento del “bando periferie” con 18 milioni di
euro a cui se ne aggiungono altri 9 di finanziamento europeo. Fanno parte di
quei 3,8 miliardi, di cui 2,1 statali, che il “decreto milleproroghe” aveva
bloccato nel 2018. A Roma verrà demolito il Serpentone del quartiere Corviale
che ospita 4.500 persone e un altro intervento sarà a Tor Bella Monaca. A
Milano verrà riqualificato il quartiere Adriano adiacente a Sesto San Giovanni.
A Torino nasceranno aree verdi a ridosso delle scuole. A Bari piste ciclabili e
miglioramenti della viabilità. A Bergamo il quartiere Malpensata e l’ex
Centrale termoelettrica. Ad Ascoli Piceno riduzione del rischio sismico del
quartiere Monticelli e case per i ceti deboli (edilizia sociale). A Messina
lotta al rischio idrogeologico. A Cagliari 120 nuovi alloggi. A Vicenza una
linea di alberi che taglia la città. A Reggio Calabria accoglienza immigrati. A
Venezia le ferrovie e il porto di Marghera.
martedì 25 febbraio 2020
Coronavirus
Al momento sono 8 i morti (tutti anziani e con precedenti patologie) e oltre 200 i contagiati in
Italia. Il nord è paralizzato: paesi in isolamento, scuole, uffici, tribunali e
università chiusi, stop alle messe nelle chiese. I cittadini delle aree
interessate invitati a rimanere a casa. Il governo ha varato un decreto-legge
con misure speciali per contenere il diffondersi del coronavirus. Sono sospesi
in tutta Italia le uscite didattiche e i viaggi d’istruzione anche all’estero. Bloccate
le manifestazioni pubbliche con la possibilità di utilizzare polizia e militari
per far rispettare le prescrizioni. Il centro del focolaio resta il Basso
Lodigiano. Dal pronto soccorso dell’ospedale di Codogno sono passati quasi
tutti i contagiati lombardi, i 3 che si trovano in Emilia Romagna e il torinese.
Il paziente 1 è il 38enne di Codogno le cui condizioni restano gravi ma
stabili. Tra i nuovi contagiati una coppia di medici del Pavese che lavorava
nella zona di Codogno. Oltre 50mila persone in quest’area sono esonerate dal
servizio in aziende e amministrazioni. L’amico del 38enne di Codogno che aveva
cenato con lui dopo essere stato in Cina non ha mai avuto il virus. Perciò si
cerca ancora il paziente 0. In Veneto l’area contagiata si concentra attorno al
comune padovano di Vo’ Euganeo. Nel vicino ospedale di Schiavonia 300 pazienti
e 150 dipendenti sono bloccati per l’esame del tampone. Dall’ospedale
Spallanzani di Roma è stato dimesso il giovane ricercatore italiano contagiato.
Il cinese ricoverato con la moglie, primo caso registrato in Italia, è guarito
dal virus.
lunedì 24 febbraio 2020
Traffico di armi
La nave libanese Bana è sotto sequestro nel porto di Genova.
Si tratta di un cargo: un mezzo di grandi dimensioni adibito esclusivamente al
trasporto merci. Il comandante della nave è stato arrestato per sospetto
traffico di armi dalla Turchia alla Libia. Si tratta di un libanese di 55 anni.
L’inchiesta è partita dalle dichiarazioni di un ufficiale della nave che nella
stiva ha visto cingolati (carri armati) e armi sorvegliati da militari turchi. Questi
militari avrebbero anche chiesto all’equipaggio della nave di mentire sulla
sosta in Libia non prevista, affermando che si è trattato di uno scalo per
avaria (guasto ai motori). L’ufficiale che collabora con la Polizia vivrebbe
ora in una località protetta. La nave avrebbe violato i Trattati internazionali
e l’embargo stabilito per impedire l’aumento degli scontri armati in Libia. Secondo
gli investigatori della Digos (Divisione Investigazioni Generali e Operazioni
Speciali della Polizia di Stato) e della Capitanieria di porto, a bordo della
nave ci sarebbero stati anche mitragliatrici, lanciarazzi ed esplosivi. Gli inquirenti
hanno trovato tracce del passaggio di carri armati a bordo della nave porta-container
(grande cassone metallico di misure standardizzate, per il trasporto marittimo,
aereo o ferroviario di merci.).
venerdì 21 febbraio 2020
Lavorare nel Regno Unito
Partire all’avventura verso il Regno Unito (United Kingdom)
in cerca di un lavoro come pizzaiolo, commesso o cameriere per imparare l’inglese
non sarà più possibile. Dal 1° gennaio 2021 l’ingresso sarà consentito solo a
chi ha già una proposta di lavoro da almeno 23mila sterline all’anno (28mila
€), un titolo di studio di alto profilo e parla già bene la lingua. Il modello
adottato per l’accesso degli europei sarà a punti come quello dell’Australia. La
somma del punteggio (da 10 a 20) attribuito a ogni voce deve valere almeno 70. Un
contratto d’impiego di 23mila sterline vale 10 punti e uno di 26mila ne vale
20. Sono preferiti i ricercatori in discipline scientifiche come matematici,
fisici, chimici e ingegneri. Per manovali, operai, camerieri, lavapiatti e
badanti si invitano le imprese a formare e assumere personale attingendo al
bacino di disoccupati britannici: 8milioni e mezzo di persone sane e in età
lavorativa dai 16 ai 64 anni. Per 70mila lavoratori stagionali del comparto
agricolo ci sarà un visto apposito (ad hoc) di breve durata. Attualmente il 21%
degli operai britannici nell’industria e nelle costruzioni proviene dall’Unione
Europea. Gli italiani nell’UK sono 700mila e 300mila hanno già ottenuto il
permesso di continuare a viverci e lavorare. Il 60% di queste richieste
riguarda un visto permanente (settled status).
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Il discorso della montagna (Matteo 5) di Gesù di Nazaret
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