mercoledì 8 gennaio 2020

USA contro Iran



In un raid nella notte tra giovedì 2 e venerdì 3 gennaio all’aeroporto di Baghdad (in Iraq), gli statunitensi hanno ucciso il generale iraniano Soleiman, accusato dal Dipartimento per la sicurezza nazionale della morte di 603 soldati degli USA. Il funerale è durato più giorni e partire dal santuario sciita di Kazimiya (gli sciiti sono musulmani, una corrente minoritaria rispetto ai sunniti). Ci sono 5.200 soldati ameriacani in Iraq (l’Iraq confina con l’Iran) e 900 soldati italiani (in Medio Oriente ci sono 2.000 militari italiani per un costo di 166 milioni di euro). L’Iran è accusata dagli USA di preparare armi nucleari (che gli USA hanno già). L’Iraq è spaccato sulla questione (negli anni ’80 Iran e Iraq combatterono una lunga guerra): il governo di Baghdad è in lutto con Teheran (la capitale dell’Iran) mentre i manifestanti di piazza Tahrir sono rimasti indifferenti. Una grande folla ha partecipato ai funerali gridando: morte all’America! In serata razzi e colpi di mortaio sono stati sparati dall’Iran verso una base USA in Iraq e nella Green zone (fascia di sicurezza). I ministri degli esteri iraniano, russo e cinese hanno protestato con il segretario dell’ONU (Nazioni Unite). Il presidente iraniano Rohani ha detto: gli americani vedranno la vendetta per anni.

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