giovedì 14 gennaio 1999

L'anno giubilare nella Sacra Scrittura

Nell’ultima lettera pastorale del nostro arcivescovo (Ritorno al Padre di tutti) ci sono alcune domande. Ve ne leggo tre: “Come vivo il mio rapporto con la fede d’Israele, santa radice del mio essere cristiano? Come mi rapporto al popolo dell’alleanza mai revocata, gli ebrei? Come celebriamo la Giornata dell’ebraismo, il 17 gennaio?”.

Cominciamo da quest’ultima. Forse l’arcivescovo avrebbe dovuto chiedere: Cos’è la Giornata dell’ebraismo? Molti di noi, infatti, non ne hanno mai sentito parlare. La giornata del 17 gennaio è stata istituita nel 1989 dalla CEI “per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo ebraico-cristiano”. Ogni anno, a partire dal 1990, i cattolici - più che dialogare con gli ebrei - avrebbero dovuto mettersi in ascolto della tradizione ebraica. Ma - direte voi - è così necessario parlare dell’ebraismo?

Rileggiamo le altre due domande dell’arcivescovo: Come mi rapporto al popolo dell’alleanza mai revocata, gli ebrei? Come vivo il mio rapporto con la fede d’Israele, santa radice del mio essere cristiano? Afferma il sinodo ambrosiano che “un rapporto positivo del cristiano con la tradizione ebraica vivente costituisce un presupposto fondamentale non solo per una corretta lettura dell'Antico Testamento, ma anche per un’intelligenza cristiana della storia della salvezza”. Un esempio. Ogni anno, in occasione del 17 gennaio, viene scelto un tema specifico. Quest’anno la CEI, d’intesa con la comunità ebraica, ha scelto L’anno giubilare nella Sacra Scrittura. Per comprendere il senso del giubileo è utile non solo leggere la parola di Dio sul tema (il capitolo 25 del libro del Levitico) ma anche porsi in ascolto della tradizione ebraica. E’ questo il senso di quanto accadrà sabato 16 gennaio presso la Sinagoga Maggiore di via Guastalla a Milano. Come gesto di inaugurazione della giornata dell’ebraismo si svolgerà un incontro tra ebrei e cristiani. Centinaia di cristiani parteciperanno al rito di conclusione dello shabbat, il sabato ebraico, e verranno accolti dal rabbino capo che spiegherà il senso ebraico del sabato, dell’anno sabbatico e del giubileo.

Dall’ascolto della tradizione ebraica sul giubileo si ricavano almeno due aspetti importanti. Il primo è che il giubileo è un dono di Dio che gli uomini non meritano. Infatti nella Bibbia si apre con quel giorno dell’espiazione che oggi è la festa ebraica di yom kippur in cui gli ebrei chiedono perdono a Dio e ai fratelli dei loro peccati. Il secondo aspetto importante è quello del “nuovo inizio” di un ordine sociale più giusto. Nella Bibbia l’anno giubilare è dichiarato “santo”, cioè diverso dagli altri anni, perché in esso dovrebbero avvenire il riscatto delle proprietà, il condono dei debiti e la liberazione degli schiavi. Chiediamoci: è questo il giubileo che stiamo preparando?

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